Caltanissetta – Due i sospetti carabinieri infedeli che avrebbero passato informazioni riservate al boss di mafia legato alla “famiglia” Madonia di Vallelunga. E adesso, per lui, è arrivata la condanna.
Nulla è mutato, in questo secondo grado del giudizio che s’è celebrato a carico del sessantunenne capomafia gelese Salvatore Rinzivillo. Tutto invariato in relazione all’affermazione di colpevolezza che è stata sancita anche in secondo grado.
Ma la corte d’Appello di Caltanissetta gli ha concesso uno sconto di pena comminandogli ora a nove anni e quattro mesi di carcere a fronte dei dici anni e otto mesi rimediati nell’aprile dello scorso anno dal tribunale di Caltanissetta. E la difesa ha sempre negato che Rinzivillo abbia mai ricevuto dai due militari informazioni che non avrebbe dovuto ricevere.
Anche i due militari che sono stati giudicati per avere passato a lui informazioni riservate hanno già ottenuto una riduzione di condanna di un paio di anni ciascuno rispetto al primo passaggio in aula – perché è arrivato il colpo di spugna all’accusa di avere favorito l’associazione mafiosa – attestandosi a un massimo di sei anni e undici mesi di carcere.