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Mosca: “Sventato attacco di droni al Cremlino, Putin illeso”

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Mosca – La presidenza russa ha riferito che l’Ucraina ha tentato di attaccare il Cremlino con dei droni la scorsa notte. E ha poi minacciato misure di ritorsione. Secondo l’agenzia di stampa Interfax, due droni diretti al Cremlino sono stati distrutti e i loro rottami sono atterrati sul terreno della sede del presidente russo Vladimir Putin.

La nota della presidenza russa

“Questa notte, il regime di Kiev ha tentato di colpire con veicoli aerei senza equipaggio la residenza del presidente della Federazione russa al Cremlino”, si legge nella nota della presidenza russa. Secondo il rapporto, i droni sono stati disattivati. “Due veicoli aerei senza equipaggio erano puntati contro il Cremlino. A seguito di azioni tempestive intraprese dai servizi militari e speciali che utilizzano sistemi radar, i dispositivi sono stati messi fuori uso. A seguito della loro caduta e della dispersione di frammenti sul territorio del Cremlino, non ci sono state vittime e danni materiali”, ha specificato Mosca.

Il Cremlino ha definito l’accaduto come “un atto terroristico pianificato e un attentato alla vita del presidente della Federazione, compiuto alla vigilia del Giorno della Vittoria, la parata del 9 maggio, alla quale è prevista anche la presenza di ospiti stranieri”. La nota specifica che il presidente della Russia non è stato ferito. “Il programma dei suoi lavori non è cambiato, continua come al solito”, osserva il servizio stampa. “La parte russa si riserva il diritto di adottare misure di ritorsione dove e quando lo ritiene opportuno”, si legge nel comunicato.

l sindaco di Mosca vieta voli di droni sulla città

Il sindaco di Mosca ha annunciato il divieto di voli di droni non autorizzati sulla capitale russa: Sergei Sobyanin ha affermato che i voli dei droni saranno vietati a meno che non sia stato ottenuto un permesso speciale dalle “autorità governative”. Ha aggiunto che il divieto è volto a prevenire voli non autorizzati di droni che potrebbero “ostacolare il lavoro delle forze dell’ordine”.

Il divieto è stato imposto anche a San Pietroburgo, secondo quanto riporta la testata locale Fontanka, sarà in vigore fino al 15 maggio e si applica ai voli entro un raggio di 150 chilometri intorno alla ex capitale degli zar.

La parata militare del 9 maggio si farà lo stesso

La grande parata militare del 9 maggio, che celebra la vittoria sulla Germania nazista nel 1945 e prevista a Mosca, si terrà lo stesso nonostante l’attacco del drone al Cremlino che la Russia attribuisce all’Ucraina. “La parata avrà luogo. Non ci sono cambiamenti nel programma”, ha dichiarato il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov.

La replica di Kiev

“Non abbiamo nulla a che fare” con il presunto attacco al Cremlino con i droni di cui Mosca accusa Kiev. “Naturalmente l’Ucraina non ha nulla a che fare con gli attacchi con i droni al Cremlino”, ha dichiarato Mykhailo Podoliak, consigliere di Volodymyr Zelensky, in un messaggio ai giornalisti.

Gli Usa: “Non eravamo stati avvertiti”

Un funzionario statunitense, citato dall’emittente americana Cnn, ha assicurato che gli Usa non sapevano nulla del presunto attentato.  “Qualunque cosa sia successa, non c’e’ stato alcun preavviso”, ha detto il funzionario, aggiungendo che le autorità stanno ancora cercando di capire cosa sia successo esattamente.

Un altro funzionario Usa ha detto alla Cnn che Washington sta ancora lavorando per valutare le affermazioni della Russia e che al momento non è possibile confermare la denuncia del Cremlino secondo cui l’Ucraina ha tentato di assassinare Putin.

Il presidente della Duma: “No a negoziati”

“Un atto terroristico contro il presidente Putin è un attacco alla Russia. Il regime nazista di Kiev deve essere riconosciuto come organizzazione terroristica e con loro non possono esserci negoziati”, ha dichiarato su Telegram il presidente della Duma russa, la Camera bassa del Parlamento, Vyacheslav Volodin, dopo che Mosca ha denunciato uno sventato attacco con droni ieri sera sul Cremlino. “Non possono esserci negoziati con il regime di Zelensky.

Chiederemo l’uso di armi in grado di fermare e distruggere il regime terroristico di Kiev”, ha dichiarato ancora Volodin.

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