Caltanissetta – Chi avrebbe voluto impedire che portassero via la convivente e i suoi figli dopo la denuncia di lei per maltrattamenti, chi per avere danneggiato il braccialetto elettronico e chi, ancora, per furto.
Più d’una le ragioni che hanno fatto scattare quattro arresti dei carabinieri nell’arco di brevissimo tempo. Il primo ai danni di un presunto marito violento che, però, in questo caso è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.
Il quarantaduenne, di Casteldaccia, avrebbe minacciato e spintonato i militari intervenuti per collocare in una comunità protetta la sua convivente e i loro figli minori, dopo la denuncia presentata dalla donna per i presunti maltrattamenti subiti. Il provvedimento restrittivo è stato poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Termini Imerese che ha disposto la custodia nella casa circondariale «Burrafato».
Un trentaduenne palermitano, invece, è finito nei guai perché i militari si sono accorti che il braccialetto elettronico applicato all’indagato funzionava male. Ma il guasto, secondo gli stessi carabinieri, sarebbe stato provocato da alcuni tagli praticati sul dispositivo nel tentativo di sottrarsi al controllo delle forze dell’ordine. Da qui l’arresto per inosservanza dei provvedimenti emessi dell’Autorità Giudiziaria.
Un diciannovenne, pure lui palermitano , è stato preso per tentato furto aggravato. Una pattuglia, infatti, lo ha notato mentre tentava di rubare un’auto parcheggiata in strada. Lo hanno subito bloccato e, durante il successivo controllo, gli sono stati trovati diversi attrezzi da scasso che gli sono stati sequestrati. Anche questo provvedimento è stato poi convalidato dal gip che ha disposto l’obbligo dimora a Palermo.
L’ultimo arresto, su ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip, è scattato nei confronti di un quarantaquattrenne che si trovava già ai domiciliari. Più volte, l’indagato, si sarebbe reso protagonista di evasione. Ora è rinchiuso nel carcere di Termini Imerese.
