Caltanissetta – È stata la Cassazione a rigettare i loro ricorsi. E adesso, per i quattro, divenuta definitiva la pena, è scattato l’arresto eseguito nelle scorse ore dai carabinieri.
I provvedimenti sono scattati nei confronti dei sancataldesi Cristian Callari, Alessandro Scalzo, Salvatore Raimondi e Angelo Giumento – difesi dagli avvocati, Calogero Vinci, Giuseppe Dacquì, Danilo Tipo, Angelo ed Ennio També – tutti coinvolti nell’operazione su mafia e pizzo ribattezzata «Pandora» e qualcuno – in particolare Giumento – anche nel blitz «Kalyroon» o altro ancora.
In appello, per Pandora, nel giugno dello scorso anno, sono stati condannati a 5 anni 8 ,mesi di reclusione ciascuno.
Adesso Callari deve scontare 2 anni, 9 mesi e 18 giorni per estorsione; Scalzo un anno, 3 mesi e 27 giorni per tentata estorsione; Raimondi 9 anni, un mese e 27 giorni per furto aggravato ed estorsione e, infine, Giumento con una pena complessiva di 11 anni e 4 mesi, di cui 5 anni da scontare, per estorsione e detenzione e spaccio di stupefacenti.
Ad eccezione di Giumento, che è stato rinchiuso in carcere, gli altri tre hanno ottenuto gli arresti domiciliari- Gli ordini di carcerazione sono stati emessi dalla procura generale di Caltanissetta.
La Cassazione, infatti, ha giudicato inammissibili i ricorsi presentati dai quattro imputati così da rendere inappellabili le loro condanne.
Il blitz Pandora, dai Carabinieri di Caltanissetta, è scattato il 9 luglio 2018, con una dozzina di arresti e altre sei denunciate.
Tutti accusati, a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, turbativa d’asta, corruzione e altri reati contro la pubblica amministrazione.