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A Campofranco l’istituto “Pirandello” chiede a gran voce la riapertura dei locali scolastici

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Campofranco – La diaspora dei tre ordini scolastici dell’istituto “Pirandello” di Campofranco, da un anno, non trova requie. Esattamente “da quel 28 ottobre 2022, quando i locali del plesso sono stati sottoposti a sequestro, dall’autorità giudiziaria, in seguito al crollo di un sottotetto”. Da qui, lo smembramento della scuola con la sezione infanzia collocata nei locali ristrutturati che, in precedenza, ospitavano la stessa scuola; la primaria in tre edifici differenti -locali della scuola dell’infanzia, foresteria della Chiesa Evangelica e ala del municipio- insieme alla secondaria di primo grado. Con tutti i disagi del caso. Per alunni, docenti, personale scolastico e famiglie che da un anno si adeguano all’ attività didattica in emergenza. Perdipiù a margine di un’altra emergenza sanitaria che invero sembrerebbe superata. “Adesso la popolazione scolastica chiede che l’edificio venga dissequestrato in tempi brevi, affinchè i ragazzi possano usufruire dei normali benefici dei locali destinati alla loro crescita umana e culturale. Avendo il comune già ultimato i lavori di messa in sicurezza degli stessi”. Da qui la manifestazione “Una scuola per Campofranco” a cui ieri, dalle ore 17:00, hanno preso parte genitori, alunni e personale docente, riuniti davanti ai cancelli del municipio per esprimere alle autorità competenti il proprio disagio. Per le privazioni che hanno penalizzato gli studenti da un anno a questa parte, a partire dall’orario ridotto, dalla mancanza della mensa, dei laboratori, della palestra e dei servizi digitali. Perfino internet è stato negato! La scuola ha il bisogno e il diritto di vivere in un ambiente che favorisca l’apprendimento. E queste non sono certo le condizioni idonee”.

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