Anche nel Nisseno sono stati attivati cantieri dalla gestione commissariale della depurazione, struttura a fine mandato dopo un triennio. In particolare l’intervento, nel Nisseno, ha riguardato il depuratore di Gela – un’altra gara è in cantiere a Niscemi – ed è stato inserito in un piano d’investimenti che complessivamente, sino ad oggi, in Sicilia ha impegnato qualcosa come 700 milioni di euro, aprendo importanti cantieri come la stessa Gela, quelli del collettore sud orientale di Palermo e dell’adeguamento e potenziamento dei depuratori di Palermo, Castelvetrano, Furnari, Patti, Campobello di Mazara, Sciacca, del nuovo depuratore di Agrigento e Favara e numerose reti fognarie, come quelle di Agrigento, Palermo, Porto Empedocle, Mazara del Vallo, Marsala, Sciacca e Ribera.
Ma non è tutto. Sì, perché da parte della Centrale di committenza Invitalia, sono in corso quattro procedure di gara per l’affidamento dei lavori del depuratore di Niscemi, l’adeguamento del depuratore di Ragusa e di Capo D’Orlando e un lotto fognario dell’agglomerato consortile di Misterbianco per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro.
Più globalmente, da un consuntivo, è emerso che le opere completate e i cantieri avviati sono situati prevalentemente in Sicilia, dove sono stati completati 13 interventi e avviati 22 cantieri dal valore complessivo di oltre 250 milioni di euro, ma sono stati completati interventi e aperti cantieri anche in Calabria, Basilicata, Puglia e Lazio.
È il quadro che ne è uscito fuori al termine del mandato triennale della struttura commissariale per la depurazione guidata dal Maurizio Giugni, ordinario di costruzioni idrauliche nell’università Federico II di Napoli