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“La consigliera Schillaci assenteista e taciturna in consiglio. Sua nomina a consigliere dell’Unione non meritocratica”

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VILLALBA – Le consigliere  Rita Favata e Eliana Scarlata, del gruppo “l’Altra Villalba”, rispondono a tono alla ex collega la consigliera Rosy Schillaci che, in un articolo affidato alla nostra testata,  non ci stava a passare per voltagabbana,  accusata di essersi consegnata alla maggioranza in cambio di un posto nel consiglio dell’Unione dei Comuni Madoniti. La consigliera Schillaci asseriva che le accuse di cui era vittima fossero infondate e  reclamava la libertà di poter lavorare, facendo parte di un gruppo autonomo a se stante, inseguendo le proprie idee  e votando a favore di tutto ciò che a suo giudizio potesse portare benessere a Villalba e a tutti i cittadini.  In breve questo il terreno da cui parte lo scontro tra le consigliere villalbesi. Le consigliere Favata e Scarlata, a questo punto, non ci stanno e con una nota affidata al nostro giornale replicano alla Schillaci:” Giustificazioni e discorsi,  ritengono, che non erano degni di risposta, ma di certo non potevamo lasciare che rimanesse un messaggio con una visione distorta della realtà. Si intende puntualizzare alcuni aspetti di una situazione che si è dimostra balorda e assurda sin dall’inizio. Partendo dall’accusa che ci viene fatta di avere cercato di scegliere tre anni fa chi dovesse essere candidato con noi, volevamo ricordare alla consigliera Schillaci che una squadra politica deve essere composta da persone su cui si ripone fiducia, probabilmente il nostro sbaglio è stato avere riposto fiducia nei suoi confronti e non su altri, visto la mancanza di rispetto che ha dall’inizio mostrato nei nostri confronti, adottando la tecnica del silenzio e dell’assenza. Le ricordiamo che in 20 consigli comunali che si sono svolti, la consigliera Schillaci è stata presente in soli 5, e ci chiediamo o meglio le chiediamo come mai noi avremmo potuto interferire sulle sue scelte o decisioni, vista la sua totale assenza non solo ai consigli comunali ma anche al di fuori. Di questo periodo insieme possiamo solo ricordare da parte sua un silenzio tombale a cui noi abbiamo risposto da sempre con rispetto e senza metterle mai nessun tipo di pressione. Prova ne è il fatto che noi non sapevamo il suo interesse a volersi candidare come consigliere dell’unione dei comuni Madoniti, dal momento che la stessa non ha manifestato con noi questo suo interesse, pur facendo ancora parte del nostro gruppo politico. E ci siamo ritrovati di fronte ad uno scenario in cui “casualmente” qualcuno del gruppo di maggioranza, nonostante la sua completa assenza anche nel consiglio di adesione allo Snai, ha visto in lei il candidato ideale che doveva rappresentare la minoranza nelle assemblee. Bisogna però ricordare alla consigliera che di democratico nella sua elezione non c’è nulla, visto che è un illogico controsenso avere una consigliera della minoranza votata ed eletta come rappresentante contro la volontà della stessa minoranza. In tutto questo poi la maggioranza, con un gioco sporco ed abuso dei numeri, anziché astenersi e darci la possibilità di scegliere come la logica del galateo politico prevede, si è arrogata il diritto di privare il gruppo di opposizione di scegliere in autonomia il suo rappresentante per semplice ripicca, e non di certo per doti politiche ancora sconosciute della consigliera Schillaci, visto che non si registra nemmeno un suo intervento in consiglio comunale. Questo è il classico comportamento di chi è abituato ad agire per un suo tornaconto personale, un atteggiamento di chi cerca di mostrare l’immagine di una competenza che non ha, con la conseguenza naturale di approdare a decisioni mediocri e solo per suo personale interesse. Di certo la Schillaci non ha dimostrato rispetto nei nostri confronti, anzi per non sappiamo quale motivo, ha tirato un colpo basso e ha mosso accuse false in un articolo di risposta senza senso e senza fondamento. Le auguriamo che possa iniziare a comprendere il suo ruolo di consigliere comunale, e realmente a lavorare per rispetto nei confronti dei cittadini che l’hanno votato, cosa mai fatta in tre anni dalla sua elezione a consigliere comunale, aggiungendo meglio tardi che mai!”

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