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La denuncia di Giuseppe Carapezza: “A Mussomeli  troppe barriere architettoniche. Allo Sgadari e a San Domenico ci sono gli ascensori ma non funzionano”

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MUSSOMELI – Giuseppe Carapezza, 50 anni recentemente compiuti e splendidamente portati, sulle proprie gambe vive il disagio della forzata convivenza con le barriere architettoniche. Nonostante le difficoltà che quotidianamente deve sopportare, non perde occasione per sfoderare un sorriso dolce, con calma e buonumore lancia messaggi affilati come lame fendenti che finiscono per trafiggere le coscienze di noi che abbiamo fatto poco, complicando la vita di chi è costretto a convivere con la  disabilità. L’intervista

D. Mussomeli non è all’avanguardia in tema di abbattimento delle barriere architettoniche?

R. Francamente dico di no, in passato ci sono stati degli interventi per rendere accessibile degli edifici pubblici quali  il palazzo municipale e il poliambulatorio di via Manzoni ma ancora c’è ancora molto da fare.

D. In particolare in quali luoghi si dovrebbe intervenire  in via prioritaria?

R. Uno su tutti è l’aula consiliare “Francesca Sorce” e poi i marciapiedi delle vie principali ossia Via Caltanissetta, Via Palermo, dove vi è la presenza di scivoli che non garantiscono continuità, e Via Madonna di Fatima accessibile in parte, e il Viale “Peppe Sorce “non raccordato con via Palermo e poi Palazzo Sgadari e il Chiostro San Domenico.

D. Che criticità presentano l’ex municipio e l’ex  convento?

R . A palazzo Sgadari, il vecchio Municipio, luogo in cui spesso si tengono  convegni e conferenze, non è in funzione l’ascensore interno, stesso identico problema presentano i locali del Chiostro San Domenico.

D. Da quanto tempo sono guasti o non operativi?

R. Sinceramente non saprei in quanto non li ho mai visti in funzione

D. Quindi la partecipazione ad eventi politici, culturali e ricreativi che spesso si tengono in questi luoghi ti è preclusa perché nessuno si è mai preso la briga di ripristinare l’operatività dell’ascensore?

R. Ebbene si. Non solo disabili ma anche chi ha problemi o difficoltà motorie anche transitorie è tagliato fuori o fortemente demotivato a partecipare agli incontri che si tengono in questi edifici.

D. Eppure si presume che l’agibilità sia stata rilasciata…

R. Questo lo dovremmo chiedere ai tecnici del nostro Comune, non essendo io un tecnico . L’agibilità sicuramente viene data al momento del collaudo della struttura, il problema sta nel dopo, ossia mantenere i requisiti del collaudo e verificare periodicamente il funzionamento dei macchinari dediti al superamento delle barriere architettoniche, tenendo presente uno dei requisiti richiesti dal D.M. 236/89 ossia la visibilità,  cioè il principio che le persone con ridotta o impedita capacità sensoriale o motoria devono poter fruire degli spazi in autonomia e sicurezza, avendo l’opportunità di poter raggiungere ed entrare negli edifici in modo agevole.

D. Sei mai stato al castello?

R. Una volta, tanti anni fa da piccolo. Quasi non lo ricord , mi piacerebbe tornare ma anche qui basta anche un piccolo problema di deambulazione ed è quasi impossibile ammirarlo  di presenza.

D. Il maniero potrebbe diventare accessibile?

R. Certo che potrebbe esserlo anzi si deve renderlo accessibile vista l’esposizione mediatica a cui viene sottoposto, naturalmente non si devono creare scivoli o opere fisiche ma mettere a disposizioni delle organizzazioni di volontariato degli ausili da poter usare all’occorrenza. Il turismo della terza età e religioso è in crescita. Si tratta di fasce a cui bisogna garantire l’abbattimento delle barriere architettoniche. Mentre le chiese di Mussomeli e il centro storico  nella maggior parte dei casi  sono totalmente inaccessibili.

D. Le barriere architettoniche non ostacolano solo i diversamente abili, o sbaglio?

R. No, non sbagli. Riguardano tante persone  principalmente le persone in carrozzina, gli anziani e le mamme con i passeggini e le persone con disabilità sensoriali e le persone con infortuni e poi avere una cittadina con le barriere abbattute ne vale per il confort di tutti.

D. C’è mai  stata una ricognizione delle barriere architettoniche?

R. Si, il 12 aprile del 2002 l’associazione Arcistrauss di Mussomeli presentò L’URLO,  ossia un censimento delle barriere architettoniche presenti a Mussomeli.

D. Vuoi lanciare un appello?

R. Vorrei fare una proposta a chi ci amministra, ai funzionari dell’Uffico Tecnico, agli assistenti sociali,ai funzionari dell’Asp, insomma a tutto quelle persone chi si occupano di disabilità, di farsi un giro in carrozzina magari tutti insieme e verificare l’accessibilità della nostra cittadina e magari potrebbero capire, anzi ne sono convinto, uno degli aspetti della disabilità.

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