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Omicidio, caporalato e sequestro di persona: nove i condannati e una sola assolta

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Caltanissetta – Nove condanne e una sola assoluzione per omicidio, caporalato e altro ancora. E per tutti è caduta l’associazione mafiosa rimodulata in associazione semplice. Le ha sentenziate la corte d’Assise di Caltanissetta al termine di una camera di consiglio fiume. Così s’è chiuso il processo che ha preso le mosse, in prima analisi, dall’uccisione del trentaduenne pakistano Adnan Siddique, accoltellato la notte tra il 3 il 4 giugno di quattro anni fa . Avrebbe pagato con la vita per essersi schierato al fianco di connazionali vittime del caporalato.

È di 30 anni di reclusione la pena comminata al trentenne Muhammad Shoaib; seguono, secondo un ordine per entità della condanna, il ventiseienne Bilal Ahmed con 29 gli anni; il trentunenne Alì Imran e il  trentacinquenne Shujaat Ali con 28 anni ciascuno; al trentacinquenne Nawaz Muhammad – assistito dall’avvocato Boris Pastorello  – 17 anni e 7 mesi a fronte di una richiesta a trent’anni avanzata dall’accusa, perché assolto per omicidio, così come è stato riconosciuto non colpevole per il delitto Siddique il ventitreenne Muhammad Sharjeel  «Shery» Awan – assistito dagli avvocati Giuseppe Dacquì e Ruggero Mancino – condannato a 3 anni e 8 mesi e pure per lui i  pm Chiara Benfante, Massimo Trifirò  e Stefano Strino avevano chiesto trent’anni di carcere; è di  17 anni, un mese e 15 giorni la pena per il cinquantunenne Muhammad Mehdi – assistiti dagli avvocati Massimiliano Bellini, Rosario Di Proietto, Giacomo Vitello e Salvatore Baglio – e pure lui rischiava trent’anni. Loro erano stati tirati in ballo per omicidio e, a vario titolo, per associazione mafiosa, caporalato sequestro di persona a scopo estorsivo e rapina.

 

Altre due condanne sono state inflitte al trentaseienne Shehzad Khuram con 6 anni e 2 mesi per il reato associativo di tipo mafioso e al quarantenne Arshad Muhammad  con 3 anni, un mese  e 15 giorni  – difesi dagli avvocati Giovanni Di Giovanni e Riccardo Contardi – accusato di associazione mafiosa e rapina.

Assoluzione solo per la ventiquattrenne Giada Giarratana – assistita dall’avvocato Diego Giarratana – chiamata a rispondere di caporalato e per la quale l’accusa ha chiesto la condanna a due anni e dieci mesi.

Questo il verdetto emesso dalla Corte d’assise di Caltanissetta presieduta da Roberta Serio – a latere Simone Petralia –  che ha pure riconosciuto un indennizzo ai  familiari della vittima, il Comune di Caltanissetta, il Mo.Vi., – assistiti dagli avvocati Salvatore Patrì  – la comunità «I Girasoli» di Milena, vittime di caporalato, la Cgil,  l’associazione Proxima – assistiti dagli avvocati Monia Giambarresi, Maria Ricotta, Adriana Vella, Jennifer Guarino, Graziano Baglio, Marco Lomonaco, Giuseppe Orlando, Stefania Giambra, Sara Sammartino e Lia Minacapelli  – tutti costituiti parti civili.

Secondo l’impianto accusatorio un commando la notte del 3 giugno di quattro anni fa ha fatto irruzione in casa di Siddique, uccidendolo poi a colpi di bottiglia e di cacciavite.

Poi, l’inchiesta si è ampliata e un manipolo d’indagati è stato accusato anche di avere reclutato e sfruttato manodopera nei campi, praticando pure la cresta alle già esigue paghe di loro connazionali che si erano poi rivolti a Siddique chiedendogli aiuto.

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