Sutera – È ancora l’ascensore di monte San Paolino a far discutere. E a dividere. Tra chi, forse un tempo, lo riteneva un’opportunità e chi, invece, la stragrande maggioranza, quella sorta di mostro che s’inerpica per il monte non lo avrebbe mai voluto.
Ma, paradosso dei paradossi, negli anni s’è rivelato una sorta di buco nero. Con una barca di quattrini spesi per un’opera, per i più, a dir poco discutibile e che, soprattutto, non è mai entrata in funzione. Mai.
Ma nonostante non abbia mai scalato un solo metro è di questi giorni l’annuncio di un nuovo finanziamento destinato sempre allo stesso ”ascensore panoramico” di Sutera. In questo caso per il collaudo, che non sarebbe mai stato eseguito.
Certo poca roba – adesso sono settantacinquemila euro o poco più – rispetto al paio di milioni di euro arrivati dalle casse europee letteralmente gettati in questi anni per realizzarlo.
Ma è pur sempre altro denaro pubblico destinato a una struttura le cui ragioni della realizzazione restano probabilmente ancora oscure. E più passano gli anni, più si fa forte la sensazione della superfluità della sua realizzazione.
Certo a fronte di tanti, tantissimi detrattori, v’è chi pure chi in quell’opera ha trovato un suo perché. Ma adesso a fare discutere, e ha il sapore di una forte bizzarria, è la nuova tranche di finanziamenti stanziati per l’ascensore. In questo caso i soldi li scuse la Regione.
L’enorme, e per i più anche improbabile, pseudo foglia che ammanta un costone del monte San Paolino non è per nulla gradita alle associazioni ambientaliste che l’hanno più volte liquidata ed etichetta come una inutile bruttura.