Caltanissetta – Dovrà risarcire il Wwf per la sua “furberia” in una battuta di caccia. Sì, perché è con un fucile taroccato che s’era messo a sparare.
E adesso a quattro anni dalla denuncia rimediata per essere stato preso allora con le mani nel sacco dalle guardie venatorie, il giudice di Caltanissetta lo ha condannato a risarcire l’organizzazione di protezione ambientale.
Dovrà sborsare, secondo quanto stabilito dallo stesso giudice in sentenza, mille e cinquecento euro a titolo d’indennizzo.
La vicenda risale a quattro anni addietro. È stato allora che il cacciatore sancataldese, facendo ricorso a uno stratagemma, avrebbe modificato il suo fucile in maniera tale da potere esplodere in un sol colpo più di quanti di ne avrebbe potuto.
E il truffo, quel giorno, non è passato inosservato alle guardie venatorie del Wwf che lo hanno immediatamente intercettato.
L’arma, il fucile, è stata poi sequestrata. Mentre a carico del cacciatore è stata presentata una segnalazione alla magistratura nissena.
Quell’atto ha poi sortito l’apertura di un procedimento a carico del cacciatore che ha chiesto e ottenuto dal giudice la messa alla prova.
Ma tra le pieghe del verdetto, visto che il Wwf si è costituito parte civile, lo stesso giudice ha stabilito che l’uomo debba risarcire.