Caltanissetta – «È in un momento di bisogno che ho agito… solo per necessità». Ammette e spiega le ragioni delle sue azioni il presunto ladro seriale arrestato perché incastrato da un tatuaggio su una mano.
L’ammissione di responsabilità e la sue giustificazioni, però, non gli sono valse ad ottenere la scarcerazione. Non, quella non l’ha ottenuta.
Era e resta ai domiciliari, infatti, il ventottenne nisseno Vincenzo Giglio – assistito dall’avvocato Sergio Iacona – accusato di furto aggravato. Anche se in realtà in questa fase la revoca del provvedimento non l’avrebbe chiesta.
A farlo smascherare, come autore di quattro colpi ai danni di altrettanti distributori automatici di bevande e snack, sono stati un paio di suoi tatuaggio. Uno su una gamba, l’altro sulla mano. Ed è stato proprio quest’ultimo ad indirizzare più espressamente le indagini su di lui.
Perché quel disegno sulla mano immortalato dalle videocamere di sorveglianza, è lo stesso che il ragazzo esibiva in alcune sue fotografie pubblicate su un noto social network.
A questo si sono aggiunte anche altre immagini in cui ha agito senza indossare un cappuccio che ne celasse un po’ l’identità.
E alla fine la polizia lo ha smascherato. Ma lui, il ragazzo, non ha negato le sue colpe e, mostrando pentimento, ha spiegato di esser stato spinto da necessità.