Mussomeli – Gli allievi della Scuola di danza ASD Incorporart Studio di Silvia Guasto conquistano il primo posto e premio giuria al concorso “Festival della Coreografia Valle dei Templi”. E’ accaduto domenica 7 aprile all’arcinoto Teatro Palacongressi di Villaggio Mosè. Dove, per l’occasione, si è visto convergere centinaia di talentuosi ballerini provenienti da ogni angolo d’Italia per un evento di risonanza nazionale. Cosa questa che indubbiamente accresce il valore del risultato incassato dagli allievi della maestra Silvia Guasto per la categoria 8/10 anni. Due, per la precisione, i riconoscimenti portati a casa dai provetti ballerini, otto complessivamente, che si sono distinti, con “My Name”, questo il nome della performance, in un parterre di tutto rispetto. Bambini che fanno scuola. E’ proprio il caso di dirlo, perchè “la coreografia”, opportunamente rimodulata poi dalla regista che non sulle cose non ci dorme, “è stata comunque partorita proprio dai ragazzi, nel corso di un esperimento in sala”, così riferisce la maestra, formatasi presso le scuole più prestigiose, all’indomani dell’avvenuta vittoria. Visibilmente emozionata non tanto e non solo per il risultato ma per quello che tale risultato ha prodotto. Ossia la padronanza e il talento che i suoi ballerini in erba hanno sfoggiato in quell’occasione. Un risultato, anzi due -primo posto e premio regia per danza contemporanea, categoria D baby sprint 9-11 anni- che arrivano a conferma e premio del tanto lavoro svolto prima dietro le quinte. Perchè, si sa, le sfide se sono belle da un lato, dall’altro impongono un’emotività alla quale non sempre si è preparati. A quell’età poi. E in un tempo come il nostro! E, anche in questo, Silvia, ha dato il meglio di sè, preparandoli, giorno dopo giorno, questi ragazzi, alla competizione che “non necessariamente deve produrre una vittoria”. Però, se accade, di certo ci riempie il cuore di gioia! Ed è motivo di orgoglio anche per Mussomeli essersi distinti in una città che, a distanza di secoli, si sente ancora investita dal primato della “più bella” e della missione di doverlo difendere a tutti i costi. E adesso, dopo la soddisfazione si ritorna sul campo, in sala, a lavorare duramente davanti allo specchio che non è narcisismo ma sinonimo di disciplina, sacrificio, rinunce, gioie e dolori. A quella danza che, a sua volta, è lo specchio dell’anima di ogni ballerino. Ripartendo dal traguardo per migliorarsi sempre.