Mussomeli- Ancora un prestigioso riconoscimento allo scultore e professore Calogero Barba, artista classe 1958 e vanto della comunità mussomelese, che sabato 27 aprile sarà insignito del “Premio speciale alla carriera” per l’anno 2023. La cerimonia si terrà alle ore 16.00, presso il Cine Teatro della Caserma Ruggero Settimo -ex refettorio del Convento di San Francesco di Paola- in piazza San Francesco di Paola al num. 37, a Palermo. Nell’occasione sarà ritirato il VI Premio Francesco Carbone Experimenta 2023. L’ambito riconoscimento è stato destinato a personalità del mondo delle arti, della scrittura e della sperimentazione che si sono distinte per il l’impegno profuso sia nell’ambito della ricerca che nel sociale. A darne comunicazione l’Istituzione Francesco Carbone che si è avvalsa di nomi come Aldo Gerbino, Tommaso Romano, Ciro Spataro, Vinny e Francesco Scorsone, Francesco Viscardi per la giuria. Artista di professione, Calogero Barba, dopo la formazione accademica alle “Belle Arti” di Palermo, nel 1980, approda alla scultura e, grazie alla frequentazione delle gallerie d’arte e quindi ad un approccio diretto con la materia, matura la conoscenza del divenire dell’Arte Visiva. Profondo conoscitore della storia locale del paese d’origine, e del suo inestimabile patrimonio artistico, nel 1986 dà avvio ai progetti a carattere antropologico. Sarà proprio questa attitudine che, nel 1990, lo farà entare in contatto con Francesco Carbone, l’intellettuale ed artista italiano nato in Libia, che ha portato avanti un’intensa attività di studioso ed operatore estetico. Fu anche colui che impresse un nuovo volto al linguaggio dell’arte contemporanea in Sicilia, grazie alla sua attività di artista eclettico che alternò la sua genialità artistica di pittore contemporaneo, anticipatore di tutte le tendenze artistiche, al confronto con la scena nazionale ed europea. Indubbiamente il percorso di Barba sarà stato favorevolmente influenzato dal confronto con Carbone. Genio e sregolatezza in arte, si sa, non sono mai abbastanza. Da qui, infatti, hanno inizio le personali di Barba, da Monreale a Bagheria, passando per Gibellina e Caltanissetta. Selezionato dalle più autorevoli riviste specialistiche del settore, nel ’95 viene selezionato per la Biennale di Marsiglia. Questo solo per dare un accenno dei primi successi dell’artista che vanta un curriculum fin troppo esteso per permetterci un sunto ragionevole che non faccia torto alla sua complessa attività di artista impegnato nel sociale. Un “vizio” di famiglia, quello dell’arte che, all’interno della famiglia Barba, ad oggi, sembrerebbe non avere risparmiato nessuno. Una passione che comunque, ci preme ribadirlo, il nostro Calogero coltiva a 360°, anche nell’ambito della valorizzazione del territorio d’origine. Emblematico, in tal senso, il desiderio, da lui più volte espresso, di ricordare l’artista Franco Castiglione, recentemente scomparso che, a suo parere, sarebbe uno dei più importanti artisti della nostra epoca.