Caltanissetta – “Sigilli” ai depuratori della aree industriali di Caltanissetta e San Cataldo. L’ipotesi della sezione Ambiente di pg, relativa ai due impianti sotto la gestione del’Irsap, è d’inquinamento idrico.
Sullo sfondo della questione – è un aspetto su cui hanno posto l’accento Legambiente e Wwf Sicilia centrale – v’è ancora in itinere il processo legato all’inchiesta della procura nissena ribattezzata “Acheronte”, che ha centrato il focus sulla presunta mancata depurazione fognaria di una ventina di depuratori comunali gestiti dall’Ato idrico, procedimento che per competenza territoriale è stato trasferito alla procura di Palermo. E in quella tranche sono interessati funzionari regionali e dell’Ato idrico CL6, ex amministratori e manager di Caltaqua. E, ampliando lo sguardo su scala regionale, la situazione non sembrerebbe più confortante come ha recentemente evidenziato la commissione parlamentare d’inchiesta in tema di ambiente e rifiuti.
In relazione alla nuova indagine, invece, i vertici delle due associazioni ambientaliste in questione hanno rilevato come «la quantità di acque reflue depurate che fuoriescono impianto per essere reimmesse nel torrente Grazia sembra inspiegabilmente irrisoria, soprattutto rispetto ai notevoli carichi che vengono generati da un centinaio di imprese, opifici e aziende insediate nella zona industriale. Inoltre, la rete fognaria e il sistema di depurazione sembrano effettivamente fatiscenti e inadeguati, con gravissime perdite delle acque reflue nel sottosuolo o direttamente nel torrente, che poi si riversa sul fiume Imera meridionale».
Le due associazioni ambientaliste, peraltro, attraverso i rispettivi presidenti, hanno già preannunciato che saranno persone offese.