Caltanissetta – Colpo di spugna alla precedente sentenza sì, ma parziale e pure non definitivo. Con rinvio. Che, nel concreto, si tradurrà in un quarto passaggio in aula che sarà finalizzato alla rideterminazione delle pene. Così dopo l’annullamento della Cassazione di una sentenza emessa dalla corte d’Appello di Caltanissetta su un presunto traffico di droga con base nella città del golfo.
Così saranno da rivedere le condanne alla luce delle considerazioni della Suprema Corte. L’attuale situazione, dal punto di vista delle pene, prima di approdare a Roma prevedeva – secondo un ordine per entità – sedici anni e quattro mesi a Giacomo Gerbino indicato un po’ come il dominus, quattordici anni a testa a Salvatore Valenti e Virgilio Terranova, dieci anni e otto mesi a Fortunato Vella, dieci erano gli anni per Bartolomeo Palmieri e Gaetano Renna, nove anni per Giovanni Tumino, erano otto gli anni e otto i mesi per Salvatore Raniolo, tre anni e quattro mesi a Giuseppe Iapichello e, chiude il quadro, Carmelo Pelligra con due anni e otto mesi di reclusione.
Questo lo scenario tanto in primo quanto in secondo grado, almeno per questa tranche processuale dell’inchiesta antidroga, non la sola in itinere. Ve n’è un’altra conclusa nelle scorse settimane in primo grado.
Il leitmotiv dell’inchiesta , che è stata curata dai carabinieri sotto il coordinamento della procura – tra appostamenti e intercettazioni – è legato a una presunta movimentazione di droga che avrebbe toccato anche aree esterne a Gela.