Mussomeli – Un cammino di Santiago di Compostela inverso, per direzione e finalità ma con la stessa tenacia di giungere alla meta. Monica Marcos e José Carlo Cano, coppia ispanica cementata anche dall’euforia madrilena arrivata, in settimana, nel paese manfredonico, alla ricerca di un “buen retiro”. Quarantanove anni lei, il senso del bello affinato dalla professione svolta, l’architetto, fa sì che capti subito le pietre sapientemente cesellate che compongono “Terravecchia”, case e casupole che si susseguono con millimetrica precisione come preziosi intarsi che si innestano nel presepiale centro storico. Arrivata dalla cattolicissima Spagna scorge subito i pregevoli edifici religiosi da cui si diramano riti e usanze, come le imminenti processioni della Settimana Santa, d’importazione o influenza iberica. Non solo poesia ed estetica però, l’architetto ammette che cerca case a un euro per restaurarle e trasformare le antiche catapecchie nei beni rifugio per eccellenza: gli immobili turistico -commerciali. A ricordarci che la movida è un prodotto tipico di Madrid ci pensa il marito, Josè Carlo Cano, 56 anni avvocato e professore universitario di diritto costituzionale. Affabile, frizzante con la battuta pronta ma anche autorevole: è lui che detta tempi e agenda del soggiorno siciliano, con garbata fermezza si congeda per assecondare l’impazienza di scoprire lo scrigno di vicoli e viuzze che custodiscono il barrio più antico di Mussomeli, probabilmente, immaginando una riqualificazione sul modello Malasaña. “Me gusta Mussomeli” gli si legge negli occhi, anche se con un italiano certo e colorito non perde occasione per decantare la Sicilia hermosa che sta percorrendo in lungo e in largo.
Questo sito utilizza cookie funzionali e script esterni per migliorare la tua esperienza. È possibile modificare il tuo consenso in qualsiasi momento. Le tue scelte non influiranno sulla navigazione del sito.OkNoPrivacy policy