Mussomeli – L’allarme già lanciato in primavera sulla diminuzione della produzione, diventa oggi un problema reale del comparto, che in Sicilia stima un 40% in meno di produzione di olio extra vergine di oliva. Imputato principale il tempo ballerino, con un clima, già a partire dalla primavera, rovente e siccitoso. Così nel Vallone crolla la produzione (una perdita in linea con quella regionale, stimata intorno, come detto, intorno al 40% rispetto a quella normale) e aumenta il prezzo dell’olio. E’ una consolazione per palato e consumatori che la qualità di quest’anno è superiore a quella dell’anno scorso, forse una delle stagioni olearie peggiori di sempre. Pesa però il caro vita, energia e il costo del lavoro, così un litro di olio, pagato a meno di dieci euro, scontenta certamente i produttori chiamati ad affrontare spese sempre più ingenti a fronte delle incertezze climatiche. Un prezzo certamente in linea con l’olio evo vendute dalle grande distribuzione che però ha caratteristiche organolettiche inferiori e non lontanamente paragonabili a quello di produzione nostrana. Infine in questo contesto non proprio lusinghiero, un dato positivo: la resa è elevato e in questo momento non di rado rasenta e, in qualche caso ha superato, il 20%.
