Home Cronaca Contrasto alla violenza sulle donne, ecco le linee guida della conferenza provinciale

Contrasto alla violenza sulle donne, ecco le linee guida della conferenza provinciale

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Caltanissetta  – Contrasto alla violenza sulle donne. È stato il delicatissimo e attualissimo tema al centro della conferenza permanente, presieduta dal prefetto di Caltanissetta, Chiara Armenia, a cui hanno preso parte il presidente del tribunale di Caltanissetta, Gabriella Canto, un funzionario della questura, i sindaci dei comuni di Acquaviva , Bompensiere, Butera, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mazzarino, Riesi, Vallelunga e Villalba, il direttore dell’Inps di Caltanissetta, la soprintendente ai Beni culturali, il direttore dell’Uepe, la referente dell’ufficio scolastico regionale ed i rappresentanti degli enti e delle associazioni coinvolte. La conferenza provinciale permanente si è rivelato uno strumento utile per la creazione di una rete di relazioni interistituzionali la cui finalità è definire strategie condivise.

Il prefetto ha sottolineato  «l’esigenza di compiere ulteriori passi avanti nella cooperazione operosa tesa a promuovere strategie diversificate e coordinate capaci di rafforzare il complesso delle azioni deputate a prevenire e contrastare il fenomeno della violenza nei confronti delle donne, anche attraverso l’ideazione condivisa di moduli operativi capaci di divenire prassi nell’azione quotidianamente posta in essere nei rispettivi ambiti di operatività da tutti i soggetti impegnati in tale ambito».

E per rendere concrete le azioni, il direttore dell’Inps ha spiegati quali strumento lo stesso istituto, a livello nazionale, ha messo a disposizione per garantire una reale attività di assistenza alle donne che hanno subito atti violenza.

In tal senso si è soffermato sulle fonti di assistenza per fornire un primo aiuto concreto alle donne vittime di violenza, come fruire di congedi indennizzanti per garantire periodi di alcuni mesi di assenza durante i quali possono essere assistite dai centri antiviolenza, strumento a favore non soltanto delle lavoratrici dipendenti, ma anche di professioniste o lavoratrici autonome.

E, ancora, il «reddito di libertà» che consente alle donne in stato di necessità di beneficiare di un sussidio di quattrocento euro per dodici mesi, attivabile dai servizi sociali dei comuni, attraverso la presa in carico dei centri antiviolenza.

A fine riunione il prefetto ha preannunciato che convocherà un’altra riunione specifica con tutti i dirigenti dei servizi sociali dei comuni della provincia, insieme ai responsabili delle associazioni e dei centri antiviolenza. L’obiettivo è dare vita «a un dialogo proattivo per superare le criticità , anche all’attivazione di campagne divulgative degli strumenti esistenti a tutela delle donne e alla realizzazione di pratici libretti informativi da divulgare attraverso gli organi di stampa, i centri antiviolenza, i comuni, i pronto soccorso degli ospedali e gli uffici delle forze dell’ordine, in modo da rendere più capillare la conoscenza dei predetti strumenti di sostegno», ha concluso il prefetto Armenia.

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