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«Non c’è prova che voleva estorcergli soldi», la procura chiede l’assoluzione di un commerciante 

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Caltanissetta – È stata la stessa accusa, alla fine a chiedere un verdetto di non colpevolezza per un presunto estorsore. Lo stesso accusato  di avere tentato di spillare soldi a un operaio.

Sul banco degli imputati siede il trentaseienne commerciante nisseno Calogero Michael Alba Junior – difeso dall’avvocato Sergio Iacona – sotto processo  per difendersi dall’accusa  di tentata estorsione continuata.

Reato che si sarebbe consumato ai danni di un trentacinquenne, Pasquale G.  – assistito dall’avvocato Massimiliano Bellini – nella veste di parte civile. Lui  piuttosto che piegarsi al  presunto ricatto s’è rivolto invece ai carabinieri.

Ma alla fine è stato lo stesso pubblico ministero, Rosaria Fiorello, a chiedere l’assoluzione dell’imputato perché non si sarebbe raggiunta la prova della sua colpevolezza.

I fatti in questione, non poco intricati e che si sono sviluppati a più riprese, risalgono a nove anni fa. Lo scenario è un po’ articolato.

La vicenda affonda le radici nell’acquisto di un’auto da parte dell’adesso parte civile. Ma poi quell’utilitaria avrebbe avuto problemi e un rottamaio si sarebbe offerto di portarla via, anche se il proprietario non gli avrebbe dato credito credendo che si trattasse di uno scherzo. Invece la sfasciacarrozze avrebbe portato via quella Lancia Y.

E a quel punto, secondo l’originaria tesi accusatoria, il commerciante – ora imputato – si sarebbe offerto di fare da intermediario per la restituzione dell’auto.

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