(di Emilia Di Piazza) Mussomeli – Davvero inqualificabile il gesto dei teppisti urbani che hanno preso d’assalto il parco urbano “Salvatore Genco”a Mussomeli, ieri, 21 ottobre 2020, distruggendo altalena, panchine e cestini, tutto ciò che praticamente contribuisce all’arredo di un parco e della sua fruizione da parte della comunità.
Lo spiacevole evento è stato prontamente segnalato sul web dall’assessore di competenza, Lo Conte, da sempre molto attento alle problematiche del paese. Neanche i dispositivi di sorveglianza, ormai sparsi un po’ ovunque, sembra siano riusciti a scoraggiare questi atti di teppismo urbano che hanno già diverse volte deturpato il patrimonio pubblico.
Lecito chiedersi cosa spinge i malviventi a distruggere quello che una comunità come la nostra a fatica e con l’impegno di tanti ha tentato di costruire per meglio rispondere alle esigenze della collettività.
Senso di ribellione, malcontento, mancanza di senso civico, fuorviata ricerca d’identità o sterile esercizio di violenza fine a se stesso?
Intanto le indagini hanno avuto inizio e ci auguriamo che procedano nel migliore dei modi nell’interesse della comunità.
Mentre atti violenti di tale portata, frutto di una rabbia irrazionale che non sembra più neanche necessario controllare, fanno quasi rimpiangere i tempi in cui il movimento dei “writers” esprimeva la sua protesta con messaggi colorati. E mentre il parco urbano diventa gioco da distruggere, nel ribaltamento della sua funzione originaria, il verde brucia e il suolo si fa discarica a cielo aperto. L’amministrazione fa presente che negli ultimi anni è stato notevolmente incrementato il numero di aree verdi sul suolo mussomelese, ora si procederà ad assicurarne, con tutti i mezzi di cui dispone, piena fruibilità scongiurando situazioni di pericolo ed episodi di degrado. Fondamentale la sensibilizzazione di tutta la cittadinanza per una superiore qualità di vita e dell’abitare comune. Laddove i buoni propositi e le buone intenzioni non saranno sufficienti ad arginare il problema, ad intervenire saranno le divise!
