Caltanissetta – L’hanno presa in piena notte con una quarantina di grammi di cocaina nello zainetto. Ma lei ha negato, sostenendo che qualcuno ha messo quella droga nella sua borsa. E ne ha anche fatto il nome.
E dopo la convalida ha lasciato i domiciliari per essere sottoposta al solo obbligo di firma. Così per una ventisettenne nissena, Alessandra A. – assistita dall’avvocatessa Manuela Micale – arrestata un paio di notti fa a Canicattì. Lì è stata fermata da una pattuglia di carabinieri mentre era alla guida della sua auto in compagnia di un amico. Erano le tre e mezza del mattino.
Durante la perquisizione che ne è seguita, nello zainetto di lei sono stati rinvenuti quaranta grammi di cocaina. Sostanza che è stata sequestrata insieme a soldi, cinquecento euro in particolare, poggiati sul cruscotto dell’auto.
Così, su disposizione della procura agrigentina, è scattato l’arresto, ai domiciliari. La difesa ha poi chiesto che l’udienza di convalida potesse tenersi a distanza, in videoconferenza, perché la donna si trovava ai domiciliari. Invece è stata fissata in presenza dal gip di Agrigento Iacopo Mazzullo.
«Non so niente di quella droga», s’è poi difesa la ragazza al momento della convalida. Spiegando che quella sostanza le sarebbe stata messa in borsa dall’amico, perché lei non avrebbe mai posseduto droga. E ne ha indicato anche il nome del ragazzo che l’avrebbe messa in trappola.
Quanto ai soldi trovati sul cruscotto della sua auto nel momento in cui i militari le hanno imposto l’alt, ha sostenuto che erano suoi e che li aveva portati con sé solo perché in precedenza aveva subito furti in casa e, per paura che potesse ripetersi, si era portata dietro i risparmi.
E al termine dell’interrogatorio, come chiesto dalla difesa, la giovane è stata scarcerata per esser sottoposta al solo obbligo di fir