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Rapina e botte a un negoziante, padre e figlio arrestati per scontare la pena    

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Caltanissetta – È per una rapina messa a segno due anni fa che padre e figlio sono stati arrestati. Perché non hanno impugnato le precedenti condanne e, adesso, quei verdetti di colpevolezza sono divenuti definitivi.

Da qui gli ordini di carcerazione a carico del quarantasettenne Angelo Facciponte e del figlio Giuseppe, ventiduenne, di  Delia.

Il genitore deve espiare la condanna a tre anni e quattro mesi, il figlio tre anni e mezzo di reclusione. I provvedimenti sono stati emessi dalla procura di Caltanissetta.

I due – assistiti dall’avvocato Francesco Domenico Barberi – non hanno impugnato il verdetto d’appello che, adesso, è divenuto definitivo.

Un terzo coinvolto in questa vicenda, un sancataldese  – assistito dall’avvocato Calogero Vinci – pure lui condannato in primo e in secondo grado, è invece in attesa del vaglio in Cassazione.

La turbolenta storia risale al 5 giugno di due anni fa quando in quattro, con un pretesto, avrebbero costretto il commerciante ad aprire il suo negozio anche se era giorno di chiusura. Esercizio che , peraltro, sarebbe stato pure in vendita. E si sarebbero finti interessati all’operazione per indurlo ad aprire di domenica.

Ma una volta dentro avrebbero mostrato le vere intenzioni. In due lo avrebbero pure preso a calci, pugni e bastonate e poi avrebbero portato via un po’ di merce tra sacchi e scatolette di mangime, un paio di pappagalli e altro materiale ancora per un valore complessivo di poco più di quattrocento euro.

Poco meno di un mese dopo i presunti autori di quell’assalto sono stati arrestati dai carabinieri. E adesso, per due di loro, dal punto di vista giudiziario la questione s’è chiusa definitivamente.

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