Sommatino – Nove anni e due mesi di carcere per avere abusato di qualcosa come tredici minorenni. Questa la pena che è stata inflitta a un impiegato di Sommatino.
E dovrà pure pagare provvisionali per ventimila euro oltre a dovere risarcire le vittime -.assistite dagli gli avvocati Massimiliano Bellini, Giacomo Butera e Angelo Tornabene – che si sono costituite parti civili-
In più il gup Valentina Balbo, che ha giudicato l’imputato – difeso dall’avvocato Walter Tesauro – con il rito abbreviato gli ha pure imposto il divieto di avvicinarsi per tre anni a luoghi frequentati da minorenni, di svolgere lavori che prevedano contatti con minori e d’informare le forze di polizia sulla sua residenza ed eventuali spostamenti.
È stato arrestato una prima volta nel maggio di un anno fa. Poi, nel settembre successivo è scattato un nuovo provvedimento restrittivo perché aveva ricontattato, attraverso un social, una delle vittime che ha subito denunciato l’accaduto in polizia.
Così alle accuse di violenza sessuale, pornografia minorile e adescamento di minorenni s’è poi aggiunta anche la violazione del divieto di comunicare con terzi estranei.
Secondo la tesi accusatoria avrebbe adescato le giovanissime vittime parlando dei loro interessi o dei loro hobbies, per arrivare poi a sollecitare alcune loro curiosità sessuali e ad entrare così più in intimità con loro.
Dopo avere intensificato i contatti attraverso i social si sarebbe fatto più insistente con le avances, fino a chiedere ai ragazzini di vedersi per incontri sessuali.
Tutto si sarebbe consumato o nella sua abitazione o nella sua auto oppure attraverso videochiamate. E questo si sarebbe ripetuto quasi ogni giorno.