Home Cronaca Arriva la soglia del pensionamento per Lillo Polito, l’infermiere battagliero sindacalista

Arriva la soglia del pensionamento per Lillo Polito, l’infermiere battagliero sindacalista

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Mussomeli – Per quarantaquattro anni ha combattuto le sue battaglie, dentro e fuori il nosocomio mussomelese. Con lui è nato, professionalmente, Lillo Polito, infermiere classe 1960, che già all’indomani del corso triennale di infermiere professionale, prende servizio a Mussomeli, appunto, nel reparto di Medicina, in quell’ormai lontano 1979, ai tempi in cui la formazione nei reparti veniva affidata alle riviste mediche lasciate qua e là da qualche informatore medico. Originario di Petralia Sottana, il destino sembra avere tracciato per lo stimato professionista, un percorso tutto curve e salite. In senso più reale che metaforico, poichè da uno scenario di montagna all’altro, poco è mutato lo skyline della città. “Un paese adottivo Mussomeli”, così lo definisce Polito, all’indomani dell’avvenuto pensionamento, “col quale ho maturato un ottimo rapporto, tant’è che non me ne sono voluto più andare”, se non per quei quattro mesi che lo hanno separato dal traguardo, in cui ha prestato servizio proprio nel suo paese d’origine, sempre in Medicina. Un karma, quasi, che torna a chiudere il cerchio in maniera perfetta! A Mussomeli, dopo la Medicina, passa in sala operatoria, poi in ortopedia e, infine, al Pronto Soccorso, dove rimane per ben trentotto anni. Una vita, insomma, almeno lavorativamente parlando. E’ qui che Polito matura la sua vocazione professionale, all’interno dell’unità operativa più dinamica e, per certi versi caotica, dell’intero presidio. “Un posto decisamente più aperto rispetto all’attività che svolgevo all’interno dei reparti che, invece, sentivo più chiusi”. Saranno stati lo spirito e la dimensione del luogo ad instillare nei pensieri di Polito quella vocazione all’attività di sindacato che, come lui stesso riferisce, ha prodotto parecchi riscontri sul piano del risultato. O forse ce l’aveva proprio nelle vene. “Dalla Dialisi, in sinergia con il direttore sanitario di allora, all’Oculistica e Gastroentereologia, sono tutte aperture che ci possiamo intestare come CGIL, anche se, dopo trentotto anni di militanza presso il sindacato, per motivi personali, ho aderito alla UIL”. Un’attività, quella del sindacato, nata per tutelare i dipendenti ma anche per incentivare i servizi del presidio ospedaliero che, non ci stancheremo mai di dirlo, serve un bacino di circa ottantamila utenti. E perdipiù di zone disagiate. Il resto è tutta una “normale” quanto strordinaria storia di complicità e conflittualità pressochè quotidiane, fra colleghi e fra medici e infermieri, nell’avamposto della salute deputato a fronteggiare tutte le criticità che possono presentarsi con una cadenza piuttosto massiccia. “Oggi l’ospedale di Mussomeli, ha raggiunto ottimi risultati, grazie ad interventi mirati, ad ampio spettro ma persistono ancora notevoli criticità che auspichiamo si possano risolvere”. E per questo di mollare il sindacato l’infermiere in quiescenza proprio non ne vuole sapere!

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