MUSSOMELI – Giorno 16 febbraio, la categoria degli autotrasportatori sta programmando uno sciopero che porterebbe ad uno stop dei mezzi e quindi ad un blocco abbastanza pesante dell’economia dell’isola. Al
centro della discussione è l’aumento del costo delle accise e quindi del gasolio e dei biglietti delle navi su cui i pesanti mezzi viaggiano per arrivare in centro e nei paesi del nord Italia. Il prezzo del carburante
continua a salire, e in Sicilia diverse associazioni di autotrasportatori sono pronte ad azioni di forza per far sentire la loro protesta al governo nazionale ed a quello regionale. Di fronte ad uno stop di tale portata che
porterebbe allo spegnimento dei motori e quindi ad un blocco totale dei servizi di trasporto, i danni per l’economia sarebbero notevolmente visibili sin dall’esordio. Anche a Mussomeli, molti sono gli
autotrasportatori che esercitano questa attività con professionalità e sacrifici che, preoccupati da questo stato di cose ed appoggiandosi ai loro rappresentanti di categoria, aspettano il da farsi. Francesco
Lombardo, uno dei tanti autotrasportatori di Mussomeli, dichiara: “ Il problema principale è il caro gasolio che per noi siciliani, che facciamo tratte in lungo e largo per la penisola, incide in maniera esorbitante.
Inoltre, sempre per noi isolani, aumentando il gasolio aumentano i costi per le tratte marittime con i traghetti e le navi, quindi i costi con cui dobbiamo confrontarci sono due: prima di tutto il gasolio, la
materia prima per il settore del trasporto, e secondariamente anche il costo dei traghetti perché dato cheanche le società di navigazione devono confrontarsi con l’aumento del carburante, aumentano il biglietto
per la tratta. Comunque al momento non c’è uno sciopero ufficiale, diverse categorie ne parlano e cercano di organizzare lo sciopero ma al momento, ripeto, niente di ufficiale”. In effetti, proprio mercoledì 16
febbraio le associazioni di autotrasportatori siciliani, prima di partire per lo sciopero, incontreranno il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini per discutere del problema. Saranno richiesti nuovi aiuti
economici per far fronte ad una situazione che non si risolverà a breve, a causa anche di uno scenario geopolitico fortemente instabile, che mette a rischio i rapporti dell’Unione Europea con la Russia, la
principale fornitrice di gas del vecchio continente. Salvatore Bella, segretario dell’Aitras, conscio che non sarà una trattativa semplice, rimane fermo nelle sue posizioni e soprattutto nelle richieste di un raddoppio
dei contributi sinora garantiti dallo stato, a fronte dei nuovi aumenti. In caso contrario, lo sciopero sarà inevitabile.