Mussomeli – Sono stati i carabinieri di Mussomeli a scovargli in passato la droga in casa. E per lui, in quei frangenti, si sono aperte le porte prima di una denuncia e poi della citazione in giudizio per detenzione e spaccio di hashish.
Ma adesso il verdetto del giudice lo ha riabilitato cancellando quelle accuse che sono piovute sul suo capo trascinandolo sotto processo.
E un ventunenne di Mussomeli, Alessandro A. – assistito dall’avvocato Ruggero Mancino – è stato adesso assolto dal giudice che lo ha processato con il rito abbreviato.
Perché è stata riconosciuto, come sollecitato dalla difesa, l’aspetto legato alla lieve entità. Per questo è stato giudicato non punibile.
Di contro il pubblico ministero ne ha chiesto l’affermazione di responsabilità con l’applicazione di una pena a sei mesi di reclusione.
I guai, per il ragazzo, sono iniziati nell’ottobre di tre anni fa. È stato allora che, in seguito a una “soffiata”, i carabinieri si sono presentati in casa sua.
Durante la perquisizione che ne è seguita, all’interno della sua camera i militari hanno presto scovato 50 grammi di hashish.
Ma adesso, nel giudizio con rito abbreviato che ne è seguito, la vicenda è stata ritenuta come fatto di lieve entità, così da fare cadere le accuse