È per tentata estorsione che lo hanno arrestato. A suo carico, su richiesta della procura, è stata disposta la misura cautelare. Nel concreto gli è stato imposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Il provvedimento, a firma del gip, è stato eseguito dalla polizia di Gela. L’indagato – secondo la ricostruzione di polizia e magistrati – avrebbe più volte pedinato l’altro e lo avrebbe pure intimidito. Sì, perché in una circostanza avrebbe lasciato due cartucce inesplose sul parabrezza dell’auto della vittima. La stessa che poi ha presentato denuncia in commissariato. Da qui le indagini che, adesso, hanno fatto scattare la misura cautelare. Secondo gli investigatori alla base della vicenda vi sarebbe il tentativo, da parte dell’indagato, di far tornare l’altro sui suoi passi in relazione a una procedura esecutiva immobiliare che ancora è in itinere al tribunale civile di Gela. Tutto sarebbe legato a un debito non pagato da parte dello stesso indagato.