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Caltanissetta: Conferenza dei Sindaci sullo stoccaggio dell’amianto nelle miniere dismesse

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Caltanissetta – Richiesta di revisione del Piano di protezione dell’ambiente avvenuta il 19 novembre 2020 su iniziativa dell’Amministrazione comunale di Caltanissetta riguardante la problematica dello smaltimento correlato ai rischi di contaminazione dall’amianto. Ne dà notizia il presidente del Consiglio, dott. Totino Saia. Interessati i comuni di Enna, San Cataldo e Milena, territori dei siti di stoccaggio. La conferenza si è svolta alla presenza dell’assessore Marcello Frangiamore per Caltanissetta, del presidente del Consiglio comunale di Bompensiere, Totino Saia (delegato dalla Commissione straordinaria di S. Cataldo quale esperto per la Protezione civile),  in rappresentanza del sindaco Salvatore Virciglio, hanno partecipato inoltre,  l’architetto Michele D’Amico e il  presidente del Consiglio Daniele Territo, in rappresentanza del sindaco Leonardo Burgio per Serradifalco, la presidente del Consiglio di Sutera, Nuccia Marina Malta, in rappresentanza del sindaco Totò Grizzanti, dei sindaci Salvatore Caruso per Acquaviva Platani,  Rino Pitanza per Campofranco, Claudio Cipolla per Milena, Renzo Bufalino per Montedoro, Giuseppe Catania per Mussomeli. Si è preso atto di come il decreto approvato dall’assessore al Territorio ed ambiente, On.le Cordaro, non abbia tenuto conto dell’elevato indice di pericolosità e rischio delle aree interessate, “valore” già attenzionato nel Piano per l’Assetto Idrogeologico redatto dall’assessorato al Territorio e Ambiente. Particolarmente a rischio le miniere di Pasquasia (Enna) e Bosco (S. Cataldo) che necessitano di urgente azione di bonifica, mentre quella di Milena non ha mai usufruito del corposo piano d’investimento elargito. Mentre contestualmente sta per essere approvato il progetto “Gallo D’Oro” finalizzato alla ricerca di sali potassici e alcalini sempre all’interno delle aree già menzionate. L’appello rivolto direttamente al Presidente della Regione Siciliana, On.le Nello Musumeci, e a tutti gli organi competenti, chiede la revisione del piano entro breve termine considerate le problematiche relative all’impatto ambientale e alla crisi socio-sanitarie. Una valutazione a parte vale per la miniera di Milena che dispone dei requisiti per la riapertura all’attività produttiva.

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