Home Cronaca «Confessò inconsapevolmente quel delitto», dall’ergastolo a 24 anni per il presunto mandante  

«Confessò inconsapevolmente quel delitto», dall’ergastolo a 24 anni per il presunto mandante  

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Caltanissetta – Sconto di pena per il sospetto mandante di un delitto. Una riduzione non da poco quella rimediata nel processo d’appello.

Già, perché il sessantaduenne di San Cataldo , Raimondo Scalzo – assistito dall’avvocato Calogero Vinci – s’è visto infliggere adesso 24 anni di carcere a fronte dell’ergastolo rimediato in primo grado.

Condanna legata all’uccisione dell’allora diciottenne, pure lui sancataldese, Luca Salvatore Salerno, che avrebbe pagato con la vita per uno sgarro legato a un incendio d’auto.

Questo il verdetto emesso dalla corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, mentre la procura generale aveva chiesto la conferma del precedente verdetto. Di contro, la difesa, ha proposto l’assoluzione del suo assistito sostenendo la tesi che non avrebbe nulla a che vedere con quel delitto.

D’altronde lo stesso Raimondo Scalzo era stato solo sfiorato dalle indagini al momento dell’uccisione dle ragazzo – era il 3 gennaio 1993 – ma il suo nome è rimasto assolutamente ai margini.

Di contro poi,come presunti killer, sono stati processati e condannati in via definitiva Vincenzo Scalzo, cugino di Raimondo, che s’è visto infliggere 15 anni e Giuseppe Tramontana, poi divenuto collaborante e ormai deceduto da tempo.

A incastrare l’attuale imputato, quasi venticinque anni dopo, sono state intercettazioni raccolte dai carabinieri tra le pieghe di un’altra inchiesta che lo ha interessato. E parlando con un cognato –  per l’accusa – avrebbe inconsapevolmente confessato di esser stato la regia di quell’agguato Tesi che Scalzo ha sempre respinto.

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