Caltanissetta – La provincia nissena è uno dei cardini della cosiddetta “rete-sentinella” nazionale per individuare anticipatamente la presenza del virus Sars-cov2. Lo è attraverso i depuratori di contrada Cammarella, a Caltanissetta, e di contrada Macchitella a Gela.
Dai due impianti, ogni settimana, vengono prelevati campioni in ingresso, prima del trattamento, per poi essere girati ai laboratori dell’università di Palermo per le analisi previste dal protocollo operativo.
«Dall’analisi dei dati ricavati nel primo anno di sorveglianza della circolazione del Sars-cov2 attraverso i reflui – ha spiegato Carmelo Maida dell’ateneo palermitano, a capo del coordinamento tecnico-scientifico della rete siciliana – abbiamo capito che il sistema può, con una buona sensibilità e specificità, ben integrare la classica sorveglianza epidemiologica fatta attraverso i tamponi e fornire informazioni aggregate e puntuali non solo sulla prevalenza di soggetti infetti a livello locale, ma anche sulla individuazione delle varianti del virus circolanti in quel momento in un dato territorio” , ha concluso Maida.
Il progetto “Sari”, acronimo di sorveglianza ambientale reflue in Italia teso alla sorveglianza epidemiologica ha coinvolto, tra gli altri, su scala nazionale oltre una cinquantina gestori del servizio idrico integrato e, tra questi, Caltaqua .