Niscemi – Scoperto un canile lager. È stata la polizia, con al fianco veterina dell’Asp, a salvare una dozzina di cani chiusi in gabbie o incatenati e tutti malnutriti. E chi li teneva in quelle condizioni è stato segnalato alla procura per maltrattamento di animali.
La scoperta è stata effettuata durante un controllo mirato alla prevenzione e contrasto alle corse clandestine di cavalli e combattimenti tra cani. Servizio che è stato disposto sull’onda di un monitoraggio, a più ampio raggio, del nucleo di polizia giochi e scommesse.
Nel Niscemese , in un fabbricato di campagna, sono stati trovati dodici cani tenuti in condizioni estreme. Tre meticci, di cui due di grossa taglia e uno di piccola, erano legati a una catena che consentiva loro solo movimenti di pochissimi metri. Altri nove cani, presumibilmente allevati per la caccia, erano chiusi a chiave in un box abusivo.
Tremavano per il freddo e, peraltro, erano malnutriti – secondo una metodologia utilizzata nel periodo di caccia per aumentare il rendimento per la ricerca delle prede – e costretti pure a vivere in gabbie strettissime tra escrementi, in un fabbricato abusivo privo in più che precarie condizioni igieniche e praticamente al buio.
Il proprietario di quel fabbricato inizialmente ha negato che gli appartenesse. Ma i poliziotti, sulla sua auto, hanno trovato un mazzo di chiavi tra cui v’era pure quella che apriva quel vetusto e sporco magazzino. Davanti all’evidenza ha tentato di giustificare la situazione che, però, era a dir poco inequivocabile.
I cani sono stati subito liberati ed è stato loro offerta da mangiare. Poi una ditta specializzata li ha trasferiti al commissariato di Niscemi per essere curati dai veterinari dell’azienda sanitaria. Ma sono stati già affidati a un canile che opera d’intesa con il comune