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Due cognati restaurano personalmente e a proprie spese la cappella della Madonna dell’Aiuto di via Trieste

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Mussomeli  –  A Mussomeli, dove il culto mariano è fiorente, un atto  di fede alla Madonna tangibile ed encomiabile, arriva da due fedeli. Antonio Navarra e Sabrina Frangiamore, uniti da vincolo familiare in quanto cognati, ma soprattutto accomunati anche  da una devozione verso la Vergine. Se oggi la cappella della Madonna dell’Aiuto di via Trieste è tornata all’antico splendore lo si deve proprio alla generosità dei due. Sabrina si è fatta carico delle spese per restaurare l’esterno del luogo di culto. Così, l’intero edificio religioso, prevalentemente realizzato in pietra da taglio è stato restaurato da cima a fondo. Antonio, dipendente comunale e sposato con Cinzia, sorella di Sabrina, si è preoccupato di restaurare l’interno, egli non solo ha sopportato il costo del materiale ma, grazie alle sue abilità manuali e artistiche, ha realizzato, personalmente, i lavori. Lavori eseguiti ad opera d’arte, con un restauro di conservazione e ripristino, mantenendo colori  e materiali originari. Antonio, che ha impiegato oltre 2 mesi lavorativi  per terminare l’opera, ha studiato i segni  della simbologia mariana e ha arricchito la volta con le sagome di due angeli custodi e la stella di Ertsgamma, a dodici punte,  che simboleggia i 12 apostoli e Gesù Cristo. L’artistico credente ha realizzato un sole a simboleggiare la luce cristiana, tinteggiato e decorato pareti e nicchia,  ristrutturato tutti gli elementi all’interno, dall’altare a ogni minimo dettaglio, come il cancello e le cornici. Il simulacro di Maria Ausiliatrice (che si ispira

il dipinto custodito nella cappella

alla celebre pala  di Tommaso Lorenzone a Torino) è , probabilmente,  antecedente al 1927 come si evince dalla targhetta affissa che reca la dicitura  “Rosa, Zanazio e C.”,   azienda che ha fornito la statua  e  che  operava,   almeno dalla metà dell’800 e fino agli anni sessanta a Roma,  con sede in via Borgo Nuovo 96, strada poi demolita per realizzare via della Conciliazione.   Il corpo attuale di fabbrica che ospita la cappella, semplice ma non per questo privo di qualche vezzo come il timpano o il piccolo campanile a vela,  risale al primo ventennio  del novecento, così come l’adiacente e omonimo mulino,  anche se il culto per Maria Ausiliatrice a Mussomeli, testimoniato da una tela ottocentesca custodita all’interno,  ha origine profonde. Proprio nel 19° secolo con San Giovanni Bosco si

propaga la devozione alla Madonna Ausiliatrice, ancorchè l’invocazione “Auxilium christianorum, ora pro nobis” (in parte ancora leggibile nell’antico  dipinto in foto) compare per la prima volta nelle litanie lauretane  del 1576.    Il lavoro eseguito dal laborioso e abile fedele,  al di là dell’ingente valore economico e di quello preminente spirituale, ha il carattere dell’unicità, proprio perchè il 54enne ha donato come offerta votiva, in ossequio alla famosa parabola dei talenti riportata nel Vangelo di Matteo,  estro e abilità personali. La  festa  in onore di  “Maria Aiuto dei cristiani” ricorre il 24 maggio, inoltre,  la cappella è aperta solennemente la seconda domenica di ottobre e in occasione del Corpus Domini.

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