Home Cronaca È come un verdetto già scritto», imputato per protesta rinuncia alla difesa

È come un verdetto già scritto», imputato per protesta rinuncia alla difesa

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Caltanissetta – È per una forma di protesta che avrebbe revocato il mandato al suo legale proprio al momento della chiusura dell’istruttoria. Un’azione, volutamente eclatante, per manifestare apertamente il suo dissenso per una sorta di verdetto che considererebbe già scontato.

E non è la prima. Già perché il riesino Giuseppe També, già in una precedente udienza, per una forma di dissenso ha rinunciato a tutti i suoi testi perché, tra l’altro, gli è stato negato un confronto con un collaboratore di giustizia che lo ha tirato in ballo, così come la produzione di tabulati telefonici – di cui peraltro si sarebbe persa traccia – relativi a un altro omicidio che nulla ha a che vedere con questa inchiesta ma che, secondo la linea difensiva, avrebbe dimostrato la presunta inattendibilità del collaborante che lo ha additato e che, tra l’altro, lo avrebbe indicato anche come prestanome dei Cammarata, i boss di Cosa nostra a Riesi.

Il fuori programma, in uno dei tronconi processuali della maxi inchiesta ribattezzata «De reditu», che s’è scissa in più tronconi per le diverse scelte processuali e per le contestazioni mosse nei confronti degli imputati. Alcuni tirati in ballo anche per omicidio, altri per mafia e pizzo, come in questo caso.

Con Tambè, in questo procedimento, sono sotto accusa il boss Francesco Cammarata,  la sorella,  Maria Catena Cammarata,  Massimo Amarù, Giuseppe Cammarata,  Rocco Felice e Giuseppe Di Garbo – (difesi dall’avvocato Danilo Tipo, Carmelo Terranova, Vincenzo Vitello, Mirko La Martina, Isabella Costa , Fabiana Giordano e Giancarlo Mattiello – a giudizio per difendersi dalle accuse, a vario titolo, di associazione mafiosa, del reato associativo finalizzato al traffico di stupefacenti, estorsioni ed armi.

Nei loro confronti, il Comune di Riesi, l’impresa Russello e la Cantina sociale di Riesi – assistiti dagli avvocati Annalisa Petitto, Oriana Limuti, Giuseppe Trigona e Maria Elena Venturi – sono parti civili.

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