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Giro di droga e cellulari nel carcere di Catanzaro, anche due nisseni tra gli arrestati  

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Caltanissetta – Ci sono anche due nisseni nell’operazione che nei giorni scorsi ha squarciato i veli su droga e cellulari che giravano tra i detenuti del carcere di Catanzaro.

Sono, in particolare, due mazzarinesi, il trentaquattrenne Michael Stephen Castorina e la trentaduenne Sandra Santino. Il primo in carcere, la donna ai domiciliari.

Sono stati tra i trentotto destinatari di misure cautelari, di cui ventisei arrestati tra carcere e domiciliari. Nel gran calderone anche la sospensione dall’esercizio delle funzioni di agenti penitenziari , sette in particolare, rimasti coinvolti nella vicenda. Ma a scuotere ancor più è stato il presunto coinvolgimento di direttrice e comandante della polizia penitenziaria.

Ed è vastissimo il ventaglio di contestazioni che la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha mosso nei loro confronti. Si va, a vario titolo, dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, al reato associativo finalizzato alla corruzione, dall’accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, al concorso esterno in entrambe le due associazioni e, ancora, falso e truffa ai danni dello Stato, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa e procurata evasione.

È con carte precaricate che sarebbe stato pagato quanto d’illecito
Secondo la tesi accusatoria, proprio con la presunta compiacenza di agenti penitenziaria, dentro la casa circondariale «Ugo Caridi» di Catanzaro, i detenuti avrebbero avuto a disposizione droga e cellulari. Anche funzionari avrebbero fatto finta di non sapere, volgendo lo sguardo altrove.

È stata un’indagine dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale catanzarese e dal nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, a squarciare i veli su questo presunto giro di stupefacenti e telefonini che sarebbero stati a disposizione dei detenuti.

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