«In Sicilia verranno tagliate cento istituzioni scolastiche, in Italia il dieci per cento in meno». L’allarme è dei sindacati. In particolare della Flc Cgil. È quanto emerso tra le pieghe di un seminario a cui, tra gli altri, hanno preso parte anche l’assessore regionale all’Istruzione, Girolamo Turano e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Pierro.«Tante preoccupazioni – hanno sottolineato Gianna Fracassi e Adriano Rizza, rispettivamente segretaria nazionale e segretario regionale della Flc Cgil – a partire dalle questioni emergenti, prima fra tutte il tema del dimensionamento scolastico». E, guardando al taglio dei cento istituti scolastici, hanno ribadito come «si tradurrà, soprattutto in tante regioni del Sud, in una riduzione della presenza e della diffusione delle autonomie scolastiche nel territorio».Una scelta che hanno etichettato come «sbagliata… e lo diciamo insieme ai tanti dirigenti scolastici che insieme a noi in questi mesi ci hanno sostenuto in questa battaglia. Perché non è soltanto una questione banale di spending review, come è chiaro negli obiettivi del governo. Il tema che c’è dietro, ed è importante sottolinearlo, è una riduzione dell’offerta formativa nel nostro territorio, in particolare nel Mezzogiorno e in particolare nelle aree dove invece ci sarebbe più bisogno di scuole», hanno rimarcato. E dai dirigenti scolastici il coro è unanime, indicandolo come «un anno che si lascia alle spalle il covid, ma che vede davanti a sé tantissime difficoltà e tantissime criticità da risolvere, in primis il destino di molte scuole che si avviano al sottodimensionamento e quindi all’accorpamento con realtà diverse, le cui conseguenze sono abbastanza complicate e difficili, non sul piano soltanto della gestione del personale, ma soprattutto su quello delle conseguenze sociali e della lotta alla dispersione scolastica». Riflettori puntati, non ultimo, su «un’altra conseguenza fondamentale, quella che riguarda i posti di lavoro, non soltanto delle figure apicali e quindi dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi, ma soprattutto del personale amministrativo e anche dei collaboratori scolastici. E questa – stato rimarcato – non è un aspetto trascurabile».