L’anima di questo sistema, per gli inquirenti sarebbe stato il consulente finanziario gelese Rosario Marchese. È ritenuto il cervello della presunta organizzazione.
Questo illecito meccanismo, peraltro, ha dato vita ad altri rivoli giudiziari con fascicoli, sempre sullo stesso tenore , istruiti da altre procure d’Italia in funzione delle sedi delle società beneficiarie delle compensazioni irregolari.
Con Marchese, in questo troncone processuale, saranno chiamati in tribunale, Alberto Sessa, Alessandro Sartore, Andrea Calabrese, Anna Maria Valentino, Antonino Mandaglio, Antonio Rinciani, Antonio Santoiemma, Bernardo La Susa, Carlo Zanti, Cinzia Alasonatti, Cinzia Casto, Claudio Bruno, Daniela Spinelli, Daniele Liberati, Enrico Zumbo, Ernesto Trezzi, Francesco Dragone, Franco Pettenazza, Gianfranco Casassa, Gianfranco Vedelago, Giovanni Ceglia, Giovanni Schifano, Giulio Cristina, Giuseppe Coriale, Giuseppe Lanaro, Giuseppe Nastasi, Giuseppe Serio Giuseppe Tramontana, Giuseppe Vitale, Ignazio Trubia, Ilario Rubbio, Ivan Sorrenti, Josè Pelasgi, Leonardo Schiera, Luca Birbes, Luciano Filippini, Luigi Di Sazio, Marcello Bresci, Marco Belardi, Marco Lorenzini, Marco Tagliavia, Mario Castelluccia, Michele Santobuono, Naser Hyseni, Paolo Zanoletti, Pierino Chindamo, Roberto Edoardo Golda Perini, Rosario Barragato, Rosario Reina, Salvatore Sambito, Silvio Sapienza, Simone Malatesta, Tania Messina, Umberto Palumbo, Valentina Bellanti, Vincenzo Abruzzo, Vincenzo Saitta, Walter Guzaman Anampa e Vittorio Savoldelli.