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La GGIL di Caltanissetta scrive a Razza: “Politici locali capaci solo di promesse. Subito si potenzi l’ospedale con personale e riaprendo reparti e servizi”

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Mussomeli – La GGIL di Caltanissetta, nella persona del Segretario Generale, Rosanna Moncada, scrive all’Assessore alla Salute Regione Sicilia. “Si ritiene non più procrastinabile una concreta azione di potenziamento dell’offerta sanitaria del presidio ospedaliero di Mussomeli. Impensabile che il P.O. Maria Immacolata Longo, dove afferisce un’utenza proveniente dai comuni di Caltanissetta, Agrigento e Palermo, venga mantenuto in condizioni non idonee a garantire il diritto alla salute e all’assistenza sanitaria. Nel corso degli anni, a causa dei famosi ‘tagli’, i posti letto sono passati da 120 agli attuali 48, in particolare a farne le spese sono state le unità operative di ostetricia, ginecologia e pediatria. Impoverendo il territorio e creando gravi disagi alla popolazione, di natura sia logistica che economica. Totalmente cessata l’attività dell’ambulatorio di ostetricia-ginecologia che, fino allo scorso agosto, era tenuta in piedi da un unico medico operativo, ora in quiescenza. Idem per l’ambulatorio di pediatria chiuso dallo scorso luglio e per il quale nessun intervento da parte del management aziendale sembra essere in atto. Dall’inizio del mese di settembre, è stata regolamentata l’attività della U.O.S.D. di Chirurgia generale che in atto eroga prestazioni attraverso due setting assistenziali: il cosiddetto day surgery che prevede ricovero del paziente per una sola giornata e il week surgery che prevede un ricovero di massimo 5 giorni. Garantite le prestazioni ambulatoriali ma non di reperibilità. Date le precarie condizioni della viabilità non si riesce a garantire tempestività di soccorso alle urgenze, con l’aggravante di disporre di una sola ambulanza. Discorso a parte per il servizio di elisoccorso spesso ostacolato, soprattutto nella stagione invernale, da condizioni metereologiche avverse. Si reclama, come già più volte fatto, il reclutamento di personale sanitario per il presidio che, anche nelle unità operative attive -come il Pronto Soccorso- è fortemente in sottorganico e non da ora. Si insiste sulla necessità di stabilizzare e riqualificare il personale (OSS), di gestire il personale in maniera più confacente alle esigenze dei reparti e soprattutto di riaprire i reparti nevralgici per l’offerta sanitaria del territorio. Per converso il grande riscontro dei servizi specialistici attivati negli ultimi anni – CAL dialisi, endoscopia digestiva ed oculistica- impone la necessità di reintegrare personale medico per coprire le lunghe liste d’attesa. Particolare attenzione poi, in un territorio ad alta incidenza di malattie tumorali come il nostro, va prestata alla prevenzione. Così come estremamente urgente è anche un servizio di neuropscichiatria infantile. Stesso dicasi per l’istituzione di un centro U.V.A. e di un centro diurno per malati di Alzhaimer, più volte promesso ma mai attuato. Il consultorio familiare manca di assistente sociale. Le logiche di favoritismo hanno soppiantato le necessità sanitarie del territorio, complici le autorità politiche locali capaci solamente di promesse mancate”.

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