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L’ex boss Vara: «Dopo l’arresto di Madonia, Vaccaro diventò capo provinciale di Cosa nostra»

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Vallelunga Pratameno –  «Dopo l’arresto di Piddu Madonia, Mimì Vaccaro è diventato il rappresentante provinciale di Cosa nostra». È un passaggio dell’audizione dell’ex boss di Vallelunga, Ciro Vara, al processo per una catena di omicidi e falliti agguati scattati nella guerra di mafia esplosa negli anni novanta.

Soffermandosi su uno degli imputati del processo legato all’inchiesta «De reditu», il boss mazzarinese Salvatore Siciliano, com’è indicato dall’accusa, ha spiegato di averlo conosciuto dopo un omicidio… «era il 1989 e ci siamo conosciuto a Sommatino dopo l’omicidio Sanfilippo… Filippo Sanfilippo.. avevamo bisogno di lui, di Siciliano, lì, a Mazzarino». Quanto ai rapporti con il boss riesino, Pino Cammarata, ha sostenuto che

 «Siciliano lo conosceva molto bene».

Nel tracciare uno spaccato della mafia riesina di quegli anni, Ciro Vara ha poi centrato l’attenzione sul colui che è stato ribattezzato il “tesoriere” dei Cammarata, Salvatore D’Alessandro, poi ucciso in un agguato.

«Era amico di Piddu Madonia e più volte gli diede una mano nei confronti dei riesini. Era lui il referente a Riesi quando Pino Cammarata non c’era e, ai tempi di della reggenza provinciale di Vaccaro, dopo l’arresto di Madonia, D’Alessandro teneva i rapporti con le altre famiglie mafiose… partecipò pure a una riunione tra boss nel Palermitano per vedere il da farsi nei confronti dei collaboratori di giustizia».

Ancor prima della deposizione dell’ex capo mafia di Vallelunga, la corte d’Assise ha poi incaricato due periti per sottoporre ad esame sul collaboratore di giustizia Giuseppe Toscano , perché anche lui dovrebbe deporre in relazione ai cinque omicidi e tre falliti agguati al centro di questo processo che vede sotto accusa i boss riesini  Pino, Vincenzo e Francesco Cammarata, lo stesso Salvatore Siciliano, Giovanni Tararà , Franco Bellia,     Salvatore Salamone, Orazio Buonprincipio e Gaetano Cammarata – difesi dagli avvocati Davide Anzalone, Carmelo Terranova , Ernesto Brivido, Danilo Tipo, Vincenzo Vitello, Adriana Vella e Valerio Rizzo – tra gli oltre venticinque coinvolti in questo blitz che s’è poi scisso in più tronconi.

Familiari delle vittime e comune di Riesi ­ – assistiti dagli avvocati Boris Pastorello, Walter Tesauro, Maria Giambra, Anna Maria Sardella, Paolo Testa, Giovanni Vetri, Antonio Gagliano  – sono parti civili.

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