Home Cronaca Mafia e imprenditoria, tra conferme delle pene e posizioni da rivedere

Mafia e imprenditoria, tra conferme delle pene e posizioni da rivedere

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Caltanissetta – È stata la Cassazione, di recente, a rimettere un po’ tutto in discussione.  Almeno in parte. Annullando precedenti verdetti e rimandando gli atti alla corte d’Appello di Caltanissetta.

Così, a ben oltre una quindicina di anni dall’operazione antimafia che ha colpito la cosca gelese, diverse posizioni restano ancora in itinere.

Sono state tre, alla fine, le posizioni che saranno riviste. Più in dettaglio quelle di Vincenzo e Giuseppe Alfieri e di Francesco D’Amico che avevano rimediato sei anni a testa. Altro passaggio da rifare per tutti e tre nell’appello “bis” che dovrà celebrarsi a Caltanissetta.

Per il resto tutto confermato per quanto riguarda altri sei imputati. E, più in dettaglio, seguendo un ordine secondo entità della pena, Alfredo Santangelo con dieci anni e sei mesi di reclusione a fronte dei dodici anni e otto mesi in primo grado e, ancora, Francesco Angioni, Rosario Saccomando, Simone Di Simone e Gaetano Mirko Valente con sei anni ciascuno – praticamente la conferma per tutti eccetto una riduzione di due anni per Valente e, chiude il quadro Angelo Bernascone con quattro anni di carcere. Per altri imputati il quadro era stato definito in precedenza.  E contro di loro anche il comune di gela si è costituito parte civile.

Secondo la tesi accusatoria il gruppo Rinzivillo avrebbe curato i suoi affari sporchi riuscendo a insinuarsi nel tessuto imprenditoriale di più attività. Ramificando gli interessi in più settori economici.

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