Acquaviva Platani – “La positività risale al 3 novembre ma, non so perché, a noi l’hanno comunicato solo ieri” A parlare è la figlia dell’uomo acquavivese deceduto ieri mattina che denuncia un fatto che, se confermato, sarebbe inquietante. “C’è stato un ritardo di comunicazione – sbotta – non solo inspiegabile ma che è stato nocivo per tanti. Mio padre era ricoverato da tre settimane all’ospedale di Agrigento, nel reparto di Medicina dove la persona che condivideva la stanza con mio padre è risultata positiva, cosi come altri degenti.Credo che sia un fatto assai grave. Il tampone eseguito su mio padre non è stato post mortem ma è stato effettuato una settimana addietro. Non so nemmeno quanto il virus abbia accelerato la morte di mio padre. Lo abbiamo ricoverato -ricorda a donna – a Canicattì dove era negativo e i medici ne hanno disposto il trasferimento ad Agrigento perchè più attrezzato per un paziente dializzato. Le sue condizioni erano stabili, poi dal 31 ottobre ha avuto un repentino aggravamento, con sintomi che potrebbero essere riconducibili al coronavirus. Non ne ho le prove ma di una cosa sono certa: in un reparto non Covid un paziente positivo sia davvero pericoloso. Mio padre è morto ieri mattina ad Acquaviva e solo di sera, intorno alle 20, abbiamo appreso della sua positività. nota già dal 3 novembre. Così, al dolore si è aggiunta la preoccupazione, abbiamo effettuato i test rapidi e mia figlia è risultata positiva“.
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