Caltanissetta – Un medico condannato e altri tre assolti per un sospetto caso di malasanità. Legato alla morte di una giovane in seguito alle lesioni riportate in un incidente stradale.
E a poco meno di una decina di anni dalla disgrazia, quella costata la vita dell’allora ventinovenne di Palma di Montechiaro, Viviana Meli, s’è chiuso il processo a una parte dei medici che nella fase iniziale dell’inchiesta sono finiti nel registro degli indagati. Erano otto in tutto, in servizio in reparti dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta.
E adesso la solo affermazione di responsabilità è arrivata a carico dell’urologa Carla Cammarata che ha rimediato la pena a un anno e sei mesi per l’ipotesi di omicidio colposo, mentre l’accusa aveva chiesto per lei – – assistita dall’avvocato Alberto Fiore – due anni e otto mesi.
Stessa contestazione che pendeva anche sugli ortopedici Angelo Santamaria e Michele Palumbo – per i quali era stata chiesta la condanna fino a un massimo di due anni e mezzo – e l’anestesista Salvatore Luigi Asaro – assistiti dagli avvocati Agata Maira, Michele Micalizzi e Francesco Augello – per il quale, invece, la stessa accusa ha proposto un verdetto assolutorio.
La ragazza è deceduta all’ospedale Sant’Elia la notte dopo l’incidente che risale alla mattina del 14 settembre del 2012, lungo la statale 115 tra Agrigento e Palma di Montechiaro.
Viviana Meli viaggiava come passeggera di una utilitaria guidata da un’amica. Il mezzo, d’improvviso, è finito fuori strada e lei ha riportato gravi lesioni. Tant’è che alcune ore dopo il suo cuore non ha più retto.