Caltanissetta – Chiesto il processo per la morte di un giovane rimasto ustionato. Il trentunenne di San Cataldo, Alessandro Tomasella. È stata la procura di Catania ad avanzare la richiesta di rinvio a giudizio.
Pende sul trentaquattrenne Rosario Matraxia,cognato della vittima, il sessantenne Michele Minissale medico rianimatore e l’infermiere cinquantatreenne Salvatore Caizza – assistiti dagli avvocati Masimiliano Bellini, Giuseppe Dacquì e Dario Frazzita – tirati in ballo per omicidio colposo. Anche se ognuno di loro con presunte differenti responsabilità per questa tragedia del primo novembre di due anni fa.
Il cognato perché, secondo la tesi accusatoria, avrebbe utilizzato una bottiglietta di benzina per alimentare il fuoco e, nel momento in cui le fiamme lo hanno investito, sarebbe intervenuto in suo soccorso Tomasella rimanendo poi ustionato in oltre il trenta per cento del corpo.
Medico e infermiere, invece, sarebbero entrati in gioco durante il trasferimento del paziente all’ospedale Cannizzaro di Catania, al centro grandi ustionati.
Secondo la tesi accusatoria non avrebbero seguito i protocolli così da avere responsabilità nella morte del giovane che sarebbe deceduto, secondo gli esperti incaricati dalla procura, per «shock ipovolemico conseguente a ustioni di terzo grado al trenta per cento della superficie corporea».
Così, su richiesta della procura di Catania, a cui i familiari della vittima – assistiti dagli avvocati Gianluca Amico, Vincenzo Ricotta e Mario Luciano Brancato – hanno presentato denuncia nel capoluogo etneo, tra poco meno di due mesi e mezzo saranno in udienza preliminare. Altre cinque posizioni sono state archiviate