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Morte sospetta al Sant’Elia, una trentina i medici indagati: ora pure i vertici dell’Asp

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Caltanissetta – È per una morte sospetta in ospedale che il gip di Caltanissetta ha riaperto le indagini. Quelle relative al decesso di un ventitreenne di Pietraperzia che nel gennaio di due anni addietro è deceduto all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Il giovane avrebbe contratto la meningite e altre infezioni

E sono quasi una trentina i medici indagati per questa vicenda. In più il gip Grazia Luparello, che ha accolto l’opposizione dei familiari della vittima contro la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura, ha pure iscritto nel registro delle notizie di reato i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale nissena.

È nell’ottobre di tre anni fa che il ragazzo è arrivato in ospedale e lì gli è stata diagnosticata, ma in un secondo momento, una sospetta meningite.

Nel frattempo è stato sottoposto a più interventi chirurgici. Ma pian piano le sue condizioni di salute si sono aggravate.

In ospedale è rimasto ricoverato per tre mesi, fino a quando nel gennaio dell’anno dopo il suo cuore s’è fermato definitivamente.

A quel punto i genitori del ragazzo si sono rivolti alla magistratura chiedendo di fare chiarezza. E uno dopo l’altro un piccolo esercito di medici è finito nel registro degli indagati.

Ma poi non sarebbero state rilevate responsabilità da parte degli stessi medici e l’indagine è andata in soffitta. Adesso il gip, a oltre due anni dalla morte del giovane, ha disposto la riapertura delle indagini nei confronti di una trentina dei medici, inglobando anche i vertici della stessa Asp.

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