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Mussomeli, palazzo Sgadari si tinge di giallo con “Mondo è stato”

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Mussomeli – Palazzo Sgadari si tinge di giallo. Sabato, 10 giugno 2023, all’interno dello storico Palazzo Sgadari, già sede del comune di Mussomeli, si è tenuta la presentazione di “Mondo è stato”, ultima pubblicazione del prof. Michele Burgio edito da Mondadori, per la collana “Le dalie nere”. Un gradito ritorno, quello di Michele Burgio, che già, con “Favi amari”, nel paese di Paolo Emiliani Giudici, aveva presentato il racconto biografico del lungo viaggio del cantastorie Nonò Salamone. Dal cunto al noir invero è stato un passo -e anche breve- tuttavia coniugato all’interno della formazione culturale dell’autore, insegnante e scrittore, un cultore della tradizione popolare siciliana. Che da professore abilitato all’insegnamento universitario ha volutamente derogato verso l’insegnamento serale. In una città come Palermo. Un momento fortunato per il genere che non poco è stato ostacolato nel corso del tempo. Da sempre considerato elemento di squilibrio all’interno del rassicurante panorama letterario di genere. Quello, insomma, a cui è concesso di parlar male. Tant’è che il Partito Nazionale Fascista tentò in tutti i modi di ostacolarne la diffusione. Oggi invece il genere gode di ottima salute riscuotendo il favore dei lettori e l’interesse delle case editrici. Assumendosi anche l’ingrato compito di colmare il vuoto venutosi a generare all’interno del giornalismo d’inchiesta. Del resto i numeri stanno dalla parte del lettore. Il recentissimo salone del libro di Torino ci ha consegnato un trend decisamente in ascesa, 215.000 presenze, a fronte delle 168.000 dell’anno precedente. Il dato più alto di sempre. Un racconto intrigante quello di Burgio, a partire dal titolo, criptico e sibillino “Mondo è stato” che apre un varco sul mondo appunto. Un mondo -sommerso- che viene indagato con la spregiudicatezza di chi non trova consolazione neanche nella fede. Perchè non ce l’ha. Un’indagine senza filtri e senza veli che ruota attorno alla questione sacrissima di un crocifisso negato alla comunità di Serrapriola. Alter ego di una più nota Serradifalco. Nobiliare nell’etimo e fonte d’ispirazione del thriller votato a sbrogliare le carte intricate di una società dove il gioco delle maschere la fa sempre da padrona. Facendo sì che ognuno perseveri nella continua mise en place di quella personale commedia o tragedia che ha deciso di interpretare nella vita. Deus ex machina di se stesso. Gli sconfitti sono i protagonisti tutti del racconto a sfondo sociale e alla domanda dal pubblico “se c’è riscatto” l’autore risponde secco “no”. Perchè quel “munnu a statu” si agita nell’immaginario dell’autore praticamente da sempre. Traducendosi in fatto ancora prima che in pensiero. L’evento è stato organizzato e promosso dalla Fidapa, sez. di Mussomeli, per iniziativa della sua tesoriera e presidente in pectore, Maria Teresa Canalella, in collaborazione con il consiglio di Biblioteca e con il patrocinio del comune. Dopo i saluti del sindaco Catania, della presidente Fidapa, Emilia Di Piazza, della presidente del consiglio di Bilioteca, Maria Letizia Navarra, ha dialogato con l’autore il giornalista Roberto Mistretta, collega di genere. Ha tirato le conclusioni della lettura, la professoressa Josella Mistretta, giovane socia Fidapa. Le letture sono state curate dalla pedagogista Maria Carmela Pitonzo, socia Fidapa e dalla professoressa Graziella Lo Manto, membro del consiglio di Biblioteca. Presenti anche l’assessore alla cultura, dottoressa Jessica Valenza e la vice presidente del consiglio, Iosella Schifano, nel doppio ruolo di rappresentante istituzionale e socia Fidapa. Nel tentativo di fare rete e promozione del territorio attraverso la tanto inflazionata e “abusata” “cultura”.

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