Palermo – È nato il gruppo carabinieri per la tutela ambientale e la transizione ecologica di Palermo. L’unità investigativa, si occuperà del coordinamento delle strutturazioni interprovinciali di polizia giudiziaria legati ai nuclei operativi ecologici di Caltanissetta – a Gela in particolare – Palermo, Catania, Reggio Calabria e Catanzaro, opererà a stretto contatto con le varie direzioni distrettuali antimafia.
«In particolare – è stato spiegato durante la presentazione – agirà secondo precise linee d’azione impartite dall’unità di vertice, saranno monitorati settori specifici, nei quali la criminalità ambientale organizzata è particolarmente attiva. Tra questi il ciclo dei rifiuti, per il controllo degli impianti di trattamento e della filiera di gestione dei rifiuti urbani e speciali, il ciclo del cemento ed il monitoraggio delle cave, attraverso la verifica e gli accertamenti condotti sulla realizzazione delle grandi opere e degli appalti, le energie rinnovabili, con riferimento al contrasto degli illeciti perpetrati in modo sistemico e organizzato e nel monitoraggio delle spedizioni transfrontaliere di rifiuti, ultima frontiera dello smaltimento illecito da parte delle stesse consorterie criminali».
Scelta condivisa e voluta dal ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, che ha sostenuto i carabinieri nella creazione di questo nuovo gruppo investigativo per la battaglia alle “ecomafie” di Sicilia e Calabria. Infatti erano presenti alla cerimonia inaugurale, tra gli altri, i procuratori dei sei distretti e 20 circondari delle due regioni.