Caltanissetta – In nove saranno processati a fine mese per il delitto del giovane pakistano che ha guidato la rivolta anti caporalato a Caltanissetta. E che con la vita, per mano di suoi connazionali, ha pagato questo suo impegno.
La vittima è il trentaduenne pakistano Adnan Siddique, ucciso la notte del 3 giugno dello scorso anno nella sua abitazione nel centro storico di Caltanissetta.
Scattato il rinvio a giudizio a carico del ventiquattrenne Bilal Ahmed, del ventinovenne Ali Imran inteso Cheema, del trentatreenne Nawaz Muhammad, il ventunenne Muhammad Sharjeel Awan, il ventottenne Muhammad Shoaib, 28 anni – tutti tirati in ballo per omicidio – e, ancora, la ventiduenne di Canicattì, Giada Giarratana, il trentottenne Arshad Muhammad, il trantaquattrenne Sehzad Khuram e il quarantanovenne Muhammad Mehdi.
Una sola richiesta di patteggiamento della pena avanzata dal trentatreenne Mohsin Ali, mentre è stato concesso un termine a difesa la trentatreenne Shujaat Ali che potrà così decidere se ricorre a un rito alternativo o proseguire in ordinario.
Gli altri tre imputati sui quali pende la richiesta di rinvio a giudizio, invece, hanno fatto perdere le loro tracce. Sono il cinquantenne Azhar Iqbal Gondal, il trentaduenne Abdul Hameed e il venticinquenne Ahmad Shabaz.
I quattordici imputati – assistiti dagli avvocati Massimiliano Bellini, Vanessa Di Gloria, Salvatore Baglio, Giuseppe Dacquì, Rosario Di Proietto, Giovanni Di Giovanni, Diego Giarratana, Chiara Matraxia, Grazia Maria Riggi, Viviana Giugno Donatella Baglio Pantano ed Elvira Gravagna – sono accusati, a vario tiotolo, di omicidio, caporalato, associazione a delinquere mafioso finalizzato agli omicidi, sequestro di persona a scopo di estorsione, estorsioni, rapine, porto d’armi, lesioni personali e violazione di domicilio.
Nei loro confronti hanno chiesto di costituirsi parti civili i familiari della vittima, il Comune di Caltanissetta, il Movimento volontariato italiano – assistiti dall’avvocato Salvatore Patrì – l’associazione Proxima e altre persone offese – assistiti dagli avvocati Adriana Vella, Jennifer Guarino, Graziano Baglio, Marco Lomonaco e Giuseppe Orlando – e, infine, la comunità «I girasoli» di Milena e suoi ospiti – assistiti dall’avvocato Giovanni Annaloro – tutti ammessi dal gup Alessandra Maira.