Caltanissetta – Cinque anni per avere procurato un fucile poi usato dai killer. È la pena che è stata inflitta a un giovane finito nei guai sull’onda di un’indagine per un omicidio consumato nelle campagne di Riesi. Quello che poco meno di cinque anni e mezzo fa ha avuto per obiettivo l’allora trentottenne di Riesi, Salvatore Fiandaca.
La condanna è piovuta sul capo del trentaduenne, pure lui di Riesi, Loris Cristian Leonardi che, oltre ai cinque anni di reclusione ha pure rimediato cinquemila euro di multa per porto d’arma e ricettazione di fucile.
Questo il verdetto emesso dal giudice Giuseppina Chianetta, mentre il pubblico ministero Davide Spina aveva chiesto sei anni di reclusione.
L’imputato – difeso dagli avvocati Carmelo Terranova e Giada Faraci – è accusato di avere fornito ai sicari l’arma con cui poi la mattina del 13 febbraio di cinque anni fa, nelle campagne di Riesi, è stata assassinata la vittima trascinata in una imboscata.
Sarebbe stato lo stesso Fiandaca, non sapendo di essere intercettato, ad averlo confessato alla fidanzata durante un colloquio in carcere. E la sua posizione , che inizialmente è rientrata nello stesso calderone dell’inchiesta madre per l’omicidio, s’è poi scissa dalle altre quattro. Quell’imboscata sarebbe maturata per questioni di droga, anche se una sorta di collaborante – che ha condiviso la cella con uno deli imputati di omicidio – avrebbe pure prospettato la tesi della pista passionale.
Il fucile calibro dodici utilizzato dai sicari, in realtà , non è mai stato trovato. Perché dopo l’agguato sarebbe stato smontato in pezzi e seppellito in campagna.