Palermo – Quando è entrato nella casa della signora Eilidh Stimpson per spostare un termosifone, il 50enne idraulico Peter Allan non si aspettava altro che di effettuare un banale intervento di routine. Al contrario, è stato autore di una scoperta da far strabuzzare gli occhi: quella del messaggio in bottiglia più antico del mondo al momento del suo ritrovamento. È accaduto lunedì 14 novembre a Edimburgo, capitale della Scozia, per lo stupore dell’ignara proprietaria dell’abitazione. A raccontarlo è stata lei stessa due giorni più tardi su un gruppo Facebook di quartiere, definendo quanto accaduto «un piccolo pezzo di storia». «Ho bucato il pavimento esattamente intorno alla bottiglia senza sapere che fosse lì – ha poi raccontato l’idraulico a Bbc Scotland –. Quasi non potevo crederci». A quel punto l’ha portata direttamente alla signora Stimpson: «Guardi cosa ho trovato sotto il suo pavimento», le ha detto. Ma la donna, anziché cedere all’iniziale curiosità, prima di scoprire cosa ci fosse scritto sul misterioso biglietto ha preferito attendere il ritorno da scuola dei due figli di 8 e 10 anni. «Erano super eccitati», ha riferito a Edinburgh Live. Tuttavia l’operazione si è rivelata più complessa del previsto: «Stavamo cercando disperatamente di estrarre il biglietto con pinzette e pinze, ma ha iniziato a strapparsi – ha affermato –. Non volevamo danneggiarlo ulteriormente, quindi abbiamo dovuto rompere la bottiglia». Singolare infine l’ultima parte del testo, probabile emblema di come i due autori prevedessero che sarebbe stato letto ben oltre la loro data di morte: «Chiunque trovi questa bottiglia può pensare che la nostra polvere stia soffiando lungo la strada». Considerato che la loro presenza in vita proprio nella seconda metà del diciannovesimo secolo è già stata confermata dagli archivi cittadini, effettivamente hanno avuto ragione.