Caltanissetta – Per ottenere il reddito di cittadinanza avrebbe dichiarato il falso. Nascondendo un rapporto di lavoro che, invece, lei aveva.
È stata la sezione operativa volante della guardia di finanza a scoprire la presunta furbetta. E il suo nome è finito al centro di un fascicolo della procura.
Ora, su richiesta del pubblico ministero Stefano Sallicano, la donna, una cinquantunenne nissena, S. R. – assistita dall’avvocato Ernesto Brivido – è stata rinviata a giudizio dal gup di Caltanissetta, Grazia Luparello.
Al cospetto del giudice dovrà rispondere del falso che ha dichiarato al momento di presentare l’istanza per accedere alla misura legata al sostegno economico.
Domanda che la donna ha presentato a metà aprile dello scorso anno, completando poi la pratica qualche giorno dopo, per chiedere il reddito minimo universale.
Ma in quel frangente avrebbe nascosto un suo rapporto di lavoro di lavoro domestico che aveva già iniziato dal 25 febbraio precedente, un paio di mesi prima rispetto alla data di presentazione della richiesta del beneficio.
Ma alla fine le fiamme gialle hanno scoperto il presunto imbroglio e per la donna è arrivata la segnalazione alla procura che, adesso, ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio della stessa sospetta imbrogliona.